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Industria petrolifera: ora la crisi riguarda lo stoccaggio

In tutte le strutture di stoccaggio dell’industria petrolifera i livelli sono saliti di circa 3/4, facendo temere per un ulteriore abbassamento del prezzo al barile.

Industria petrolifera
Credits: yodiyim da 123rf.com

Lo spazio per immagazzinare il petrolio sta finendo

(Rinnovabili.it) – Mentre l’Arabia Saudita continua ad aumentare la propria produzione di petrolio, contribuendo ad abbassarne il prezzo nonostante la domanda globale diminuisca a causa della pandemia di covid-19, il mondo potrebbe presto esaurire lo spazio per immagazzinare il combustibile fossile. In tutte le strutture di stoccaggio dell’industria petrolifera, infatti, i livelli sono saliti in media di circa 3/4 da gennaio di quest’anno e si prevede che lo spazio rimanente continuerà ad essere riempito anche nei prossimi mesi, mentre il “contagio economico” del virus si espande in tutto il mondo.

“Ad aggravare la situazione è la certezza di una forte riduzione delle esportazioni di greggio”, ha affermato Thomas Liles, analista di Rystad Energy, “oltre allo slittamento della manutenzione primaverile in numerosi progetti di sabbie bituminose”. Secondo gli analisti, ciò potrebbe significare che l’industria petrolifera sarà costretta a rivolgersi alle petroliere offshore per immagazzinare il greggio in più, ma ciò richiederebbe un ulteriore calo del prezzo del petrolio, già sceso ai livelli minimi di 25 dollari al barile. Secondo l’agenzia di rating S&P, quest’anno il prezzo potrebbe scendere addirittura a 10 dollari al barile.

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La “caccia allo stoccaggio” a prezzi accessibili, inoltre, è resa ancora più difficile dall’Arabia Saudita che, prenotando molte delle navi-cargo disponibili, ha contribuito a fare aumentare le tariffe del trasporto marittimo nelle ultime tre settimane. Inoltre, si prevede che l’eccesso di offerta mondiale di petrolio aumenterà il prossimo mese, quando verrà posta la parola fine all’accordo tra il cartello petrolifero Opec e la Russia, nato proprio per frenare la produzione di petrolio. Il venire meno dell’accordo consentirà quindi all’Arabia Saudita, di fatto leader dell’Opec, di gareggiare con la Russia per aumentare la produzione di petrolio nel tentativo di conquistare una quota maggiore del mercato.

Dunque, la guerra dei prezzi potrebbe aumentare la produzione mondiale dell’industria petrolifera di oltre 2,5 milioni di barili al giorno, superando la domanda di greggio di 6 milioni di barili di petrolio al giorno. Gli analisti di Rystad stimano che il mondo abbia circa 7,2 miliardi di barili di greggio e prodotti in giacenza, compresi da 1,3 a 1,4 miliardi di barili a bordo di petroliere offshore. In teoria, occorrerebbero nove mesi per riempire le rimanenti riserve di petrolio del mondo, ma i vincoli in molte strutture ridurranno questa finestra a solo pochi mesi.

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