Il nuovo rapporto annuale di BloombergNEF individua nello Scenario di Transizione Economica una domanda di energia elettrica in aumento del 75% entro il 2050 sotto la spinta dello sviluppo economico, dei veicoli elettrici e dei data center

La transizione energetica è destinata a divenire sempre più complessa. Tra nuovi trend della domanda, crescita delle rinnovabili (e declino del carbone) e clima in cambiamento, definire il futuro a lungo termine non è semplice. Ci prova ogni anno BloombergNEF con il suo rapporto di visione: il New Energy Outlook (2025), analisi di scenario sull’evoluzione dell’economia energetica in ogni suo segmento. Elettricità, industria, edilizia e trasporti.
New Energy Outlook 2025
La pubblicazione 2025 fornisce una bussola per orientarsi nella transizione attraverso due scenari:
- Scenario di Transizione Economica (ETS): mostra come il sistema potrebbe progredire in un mondo in cui le decisioni di investimento sono guidate dalla necessità di soddisfare la crescente domanda di energia con tecnologie competitive in termini di costi e non dalle preoccupazioni climatiche.
- Scenario Net Zero (SNZ): pubblicato per la prima volta lo scorso anno mostra come evolverebbe la transizione se tutte le politiche fossero allineate all’Accordo di Parigi.
La crescita della domanda energetica nell’ETS
In questo contesto, BloombergNEF prevede una rapida crescita della domanda elettrica: un più 75% entro la metà del secolo. A titolo di confronto nel 2023, la domanda globale di elettricità aveva raggiunto la cifra record di 29.471 TWh, in aumento del 2,2% sull’anno precedente.
A guidare l’impennata dei consumi saranno una serie di leve, come lo sviluppo economico, l’elettrificazione dei consumi, il bisogno di raffrescamento e un impiego sempre maggiore dell’intelligenza artificiale.
“Le economie in crescita in Asia, Medio Oriente e Africa rappresentano gran parte di questo incremento”, ha affermato David Hostert, di BNEF e autore principale del rapporto. “È qui che si troveranno le maggiori opportunità di investimento nelle infrastrutture energetiche”.
Il ruolo dei data Center
Il discorso vale soprattutto per lo sviluppo dei data center, la cui domanda energetica dovrebbe crescere da 6 fino 16 volte in questi mercati nei prossimi 10 anni.
In realtà per queste infrastrutture le previsioni sono in aumento ovunque. Come spiegano gli analisti, l’IT sta divenendo una delle più importanti nuove fonti di domanda elettrica. Le stime di BNEF per lo scenario ETS prevedono per i data center una fetta del 4,5% (1.200 TWh) sui consumi elettrici globali totali nel 2035; al punto da rendere necessari ulteriori 362 GW di capacità produttiva nei prossimi 10 anni solo per soddisfare la loro fame di energia. La quota sui consumi totali dovrebbe poi quasi duplicare a 8,7% entro il 2050 (3.700 TWh).
“Nel complesso – scrivono gli analisti – questa percentuale sarà inferiore a quella dei veicoli elettrici (11,2% nel 2050), ma superiore al carico di condizionamento e pompe di calore, che raggiungerà il 7,1% nel 2050).
In questo trend gli Stati Uniti si distinguono come il mercato più importante con una quota dell’8,6% del consumo totale di settore entro il 2035.
Le energie rinnovabili e fossili nello scenario di transizione economica
Sotto la spinta dell’elettrificazione la domanda di petrolio raggiungerà il picco nel 2032 nello “Scenario di Transizione Economica”, attestandosi a 104 milioni di barili al giorno; con il carburante per autotrazione che farà da apripista solo qualche anno prima. I consumi scenderanno quindi a 88 milioni di barili al giorno entro il 2050: un calo significativo rispetto al fabbisogno attuale, ma ben lontano da quel taglio necessario per raggiungere le zero emissioni nette. Al di fuori del trasporto su strada, invece, il consumo di petrolio rimane resiliente, con un raddoppio della domanda per l’aviazione e una forte crescita nel settore petrolchimico entro il 2050.
Di pari passo la domanda di carbone è destinata a diminuire rapidamente, mentre quella del gas naturale registrerà una crescita a lungo termine con un più 25% fino al 2050. Nel dettaglio il carburante raggiungerà i 5.449 miliardi di metri cubi.
A livello puramente elettrico la quota fossile scenderà al 25% nel 2050, dal 58% del 2024.
Le rinnovabili
Nello scenario ETS del New Energy Outlook 2025 le green energy continuano ad ampliare il loro ruolo grazie alla maggiore competitività in termini di costi. Nel dettaglio la produzione rinnovabile aumenterà dell’84% nei prossimi cinque anni fino al 2030, raddoppiando nuovamente entro il 2050. Secondo questo scenario, entro la metà del secolo le FER dovrebbero coprire il 67% del fabbisogno mondiale di energia elettrica (molto più elevato di quello attuale), rispetto al 33% del 2024.
Nel contempo BNEF prevede una sostanziale aumento della flessibilità del sistema elettrico. Per la precisione entro la metà del secolo, oltre 4.300 TWh di flessibilità dal lato della domanda saranno abilitati dalla ricarica intelligente dei veicoli elettrici e dai servizi di demand response. Altri 6.100 TWh di flessibilità saranno forniti da tecnologie dispacciabili come batterie, turbine a gas e impianti idroelettrici a pompaggio.
Il New Energy Outlook 2025 stima anche che le vendite di veicoli elettrici per passeggeri aumenteranno a 42 milioni nel 2030, dai 17,2 milioni del 2024, per poi raggiungere gli 80 milioni nel 2050.
New Energy Outlook 2025: le emissioni
“La nostra modellizzazione indica che il 2024 potrebbe essere stato l’anno di picco delle emissioni, il che significa che il 2025 potrebbe essere il primo anno di calo strutturale delle emissioni (ad eccezione di anni insoliti come il 2020 o il 2009). Sebbene molte singole economie avanzate abbiano già registrato un calo strutturale delle emissioni indotto dalla crescita delle energie pulite, questa sarebbe la prima volta che un simile momento viene osservato a livello globale”.
Tutto questo però nello scenario ETS non basta. BNEF prevede, infatti, che la CO2 diminuirà del 22% entro il 2050 (tornando ai livelli del 2005); una traiettoria in linea con un riscaldamento globale di 2,6 °C entro il 2100 (probabilità del 67%).
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