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A Roma il Mercato Locale della Flessibilità entra nel vivo

La prima utenza attivata tramite il Mercato Locale della  Flessibilità sulla rete di distribuzione di Roma è un impianto da 410 kW dell’Università RomaTre

Mercato Locale della Flessibilità
Foto di Chris Czermak su Unsplash

(Rinnovabili.it) – Si chiama “RomeFlex” ed è il progetto lanciato nella Capitale per realizzare il primo mercato locale della flessibilità. L’iniziativa entra nel vivo proprio in questi giorni con l’attivazione delle utenze che si sono aggiudicate la prima asta a termine. Ma per comprenderne la portata è bene compiere qualche passo indietro.

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Da PlatOne a RomeFlex

Ad agosto 2021 l’ARERA ha deliberato la possibilità di realizzare progetti pilota per l’approvvigionamento, da parte degli operatori del sistema di distribuzione, di servizi ancillari locali necessari o utili a gestire in modo efficiente e sicuro la rete. “RomeFlex” è uno di questi. Sviluppato da Areti, società del Gruppo ACEA che gestisce la rete elettrica di  Roma, il progetto capitolino rappresenta una sorta di estensione dei risultati capillari già raggiunti dalla ricerca europea PlatOne (2019 l’anno di lancio). Parliamo della prima iniziativa ad aver sviluppato e testato una soluzione tecnologica all’avanguardia in grado di abilitare meccanismi di flessibilità energetica per i cittadini.

Allora l’esperimento aveva interessato solo alcuni quartieri romani ma aveva permesso di realizzare un’architettura tecnologica innovativa, costruita attorno all’applicazione della blockchain, con cui gestire la rete locale. Questa soluzione consente ai cittadini, intesi come utenti domestici, commerciali o industriali, di partecipare attivamente alla regolazione della quantità di elettricità immessa nella rete con la loro flessibilità. Ossia con la disponibilità a modificare i propri consumi e a condividere l’autoproduzione energetica. 

Il primo mercato locale della flessibilità

I risultati di PlatOne sono pronti a salire di scala. Realizzato con GME e Engineering RomeFlex, acronimo di “Reshaping Operational MEthods to run grid FLEXibility” sta estendendo la portata per creare a tutti gli effetti il primo mercato locale della flessibilità della rete elettrica sul territorio capitolino.

Il primo febbraio Areti ha avviato il programma di attivazione delle utenze che si sono aggiudicate la prima asta a termine del Mercato Locale della Flessibilità, indetta  lo scorso novembre dal GME per conto della stessa società. L’azienda ha messo a disposizione risorse di flessibilità per 3.000 kW suddivise in diverse tipologie di utenze (industriali, terziarie, residenziali) per il periodo  febbraio–aprile 2024. La prima utenza attivata tramite il Mercato Locale della  Flessibilità sulla rete di distribuzione di Roma è stato un impianto da 410 kW dell’Università RomaTre a cui seguirà il progressivo avvio del servizio per tutte  le altre utenze, circa settanta, distribuite nei diversi quartieri del territorio della  capitale. 

“L’avvio dei servizi di flessibilità a Roma – ha dichiarato Giulio Carone, Amministratore Delegato di Areti è un primo fondamentale passo della strategia di Areti che prevede di sviluppare reti elettriche intelligenti in grado di  interagire con il cliente rendendolo sempre più attivo e partecipe del mercato. Questo è quello che intendiamo realizzare con il Progetto RomeFlex coinvolgendo ogni tipologia di cliente”. 

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.