Il gas costa troppo: il Pakistan sceglie il ritorno al carbone

Con il ritorno al carbone, il paese asiatico punta a quadruplicare la capacità installata di generazione da carbone nel medio termine portandola a 10 GW. Oggi il comparto energetico ha una capacità totale operativa di circa 28 GW

Ritorno al carbone: il Pakistan abbandona il gas
Foto di Wim van ‘t Einde su Unsplash

L’annuncio sul ritorno al carbone del ministro dell’Energia Khurram Dastgir Khan

(Rinnovabili.it) – Basta gas, meglio puntare sul carbone. Il gas costa troppo, gli shock energetici globali di questi mesi hanno messo a dura prova le finanze del paese. Impensabile subire ogni anno blackout prolungati come quelli del 2022. È il ragionamento che guida il governo del Pakistan: completamente controcorrente, il paese asiatico ha deciso per il ritorno al carbone.

Ritorno al carbone nel medio termine

Non si tratta di una fluttuazione passeggera ma di una scelta strutturale. Lo ha spiegato il ministro dell’Energia pakistano, Khurram Dastgir Khan, in un’intervista esclusiva a Reuters. In cui esclude categoricamente che il gas naturale liquefatto (Gnl) faccia ancora parte della strategia energetica a lungo termine del paese.

A cascata le decisioni sulle infrastrutture. Non verrà costruita più nessuna centrale a gas. Mentre sarà quadruplicata la flotta di centrali a carbone. La cui capacità installata, quindi, dovrebbe salire dagli attuali 2,31 GW a circa 10 GW nel medio termine.

Crisi finanziaria

L’anno scorso tra impatto della crisi climatica e carenza di combustibili -soprattutto di gas- il Pakistan ha dovuto spegnere molte delle sue centrali per periodi più o meno lunghi. Causando enormi disagi alla popolazione e al settore produttivo. Quest’anno il quadro è persino peggiore, aggravato da una crisi delle riserve di valuta estera che limita molto la capacità del Pakistan di acquistare beni energetici sui mercati internazionali.

A fine gennaio, il settore bancario ha smesso di fornire lettere di credito per facilitare le importazioni. Per evitare il default sul debito, il paese ha appena messo in vendita due delle sue centrali a gas (probabilmente le comprerà il Qatar) come parte di un piano di svendita rapida di asset statali per rimpinguare le casse del Tesoro. Ad oggi il Pakistan importa circa un terzo dei combustibili impiegati per la generazione elettrica, la quota maggiore dei quali è rappresentata da Gnl.

Alla fine del 2020, il carbone rappresentava l’11% della capacità installata del paese e il 12% della capacità di generazione elettrica con 17 TWh. Il ritorno al carbone è stato preparato, nei mesi scorsi, dalla decisione di convertire le centrali esistenti -Port Qasim, Sahiwal e China Hub, ciascuna con una capacità di 1,32 GW- per funzionare con carbone domestico invece che con quello importato. E pianifica di portare la produzione di lignite domestica da 3,8 mln t a 12 mln t già nel 2023.

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