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Ragni giganti in metallo per l’installare l’eolico offshore

WindSpider lancia una gru rivoluzionaria automontante che può essere utilizzata anche in luoghi molto ventosi. Riduce significativamente l'LCOE degli impianti eolici in mare

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Credits: Windspider

Un nuova soluzione per installare l’eolico offshore

(Rinnovabili.it) – WindSpider è pronta a lanciare suoi “ragni giganti”. L’azienda norvegese ha fatto sapere proprio in questi giorni di aver avviato una cooperazione industriale con il Gruppo Leirvik  per costruire la sua innovativa soluzione di sollevamento per installare l’eolico offshore e onshore. Di cosa si tratta? Di una gru in alluminio automontante che come un “ragno” si avvinghia lungo la torre per portare pale e generatore fino in cima.

La nuova era delle turbine eoliche automontanti

Se l’idea suona come nota è perché negli ultimi anni diverse società si sono cimentate nella progettazione di nuovi sistemi di sollevamento per aerogeneratori o turbine automontanti. Soprattutto con le installazioni eoliche galleggianti, localizzate a largo dalle coste dove venti e onde sono più intese, la fase di costruzione rappresenta una sfida cui le tradizionali e costose navi gru poco si adattano. Una sfida a cui WindSpider ha risposto con una soluzione, a sua detta, rivoluzionaria. Non solo elimina il movimento relativo tra gru e turbina, ma possiede nessuna limitazione di peso o altezza e raggiunge una buona operabilità in siti ventosi. 

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La soluzione dell’azienda utilizza la torre della turbina come supporto o, più precisamente, una gabbia in alluminio costruita attorno alla torre. In cima all’impalcatura si trova una gru per carichi pesanti, scalabile per movimentare teoricamente carichi superiori a 1.500 tonnellate e in grado di operare con venti fino a 18 m/s. Questa gru può essere sostituita con una carrello gru per la rimozione e l’installazione controllata dei componenti della gondola o integrata con uno strumento ad hoc per il sollevamento ed installazione delle pale.

Un ragno in mare

La tecnologia ha ricevuto già la dichiarazione di fattibilità da DNV e oggi WindSpider si prepara a  costruire la prima unità in scala reale del suo sistema automontante. È studiato su misura per installare l’eolico offshore e onshore e sostituire eventuali componenti, il sistema risulta compatibile con le navi e le chiatte esistenti. E secondo i suoi inventori può ridurre significativamente i costi del ciclo di vita dell’aerogeneratore. In questo contesto Leirvik oltre a collaborare la costruzione del primo sistema in scala, investirà anche nell’azienda norvegese per divenire partner industriale.

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Le due società hanno concluso da poco uno studio per valutare l’utilizzo dell’alluminio nella struttura WindSpider e ora procederanno con l’ingegneria e la progettazione. La cooperazione prenderà in considerazione anche profili in alluminio su misura da utilizzare nella gabbia.“Siamo davvero contenti di aver collaborato con un’azienda forte come Leirvik”, commenta Hans Olav Hide, Presidente del consiglio di amministrazione di WindSpider. “Vediamo grandi punti di forza e sinergie nel combinare il nostro spirito imprenditoriale con l’esperienza industriale di Leirvik mentre iniziamo il nostro processo di costruzione della prima unità WindSpider, che seguirà lo sviluppo attualmente in corso del sistema di controllo e del simulatore”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.