Come si delibera assieme? La questione non è affatto scontata ma è ricchissima di potenzialità per attività sperimentali in classe su differenti metodi di decisione e sulle condizioni necessarie affinché il gruppo possa definire “democratico” il suo funzionamento.
Alcuni spunti operativi per attività che restino ancorate al contesto autentico della vita di classe e scuola, all’interno del proprio territorio locale, favorendo al contempo l’analogia con la finitudine, l’interconnessione, i limiti di capienza e la precarietà degli equilibri del sistema pianeta.
Iniquità, ingiustizia, ineguaglianza: disvalori da insegnare come tali oppure problemi concreti, legati alla finitudine delle risorse e alle contingenze, di cui fare anzitutto esperienza personale per imparare a riconoscerli e affrontarli nella storia collettiva?
È possibile istituire un preciso spazio nella vita di classe che consenta con regolarità di discutere assieme problemi non pre-determinati, negoziare tra differenti proposte e esigenze, prendere decisioni condivise? Quali caratteristiche dovrebbe avere? Perché impegnarsi per sperimentare questo tipo di “istituzione pedagogica”?
Per affrontare problemi comuni è fondamentale imparare, da un lato, a confrontarsi e riflettere con gli altri per costruire una visione condivisa e una capacità d’analisi collettiva; dall’altro lato, a istituire e continuamente rimettere in discussione procedure decisionali che consentano di agire assieme. Perché è così difficile imparare queste cose a scuola?