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Gomma di pneumatici riciclati come aggregante: la soluzione per il calcestruzzo ecologico

Un team di ingegneri è riuscito a produrre un calcestruzzo ecologico che sostituisce il 100% degli aggreganti tradizionali con la gomma degli pneumatici usati, garantendo la resistenza richiesta dai principali codici edilizi.

Ridurre l’uso di risorse ed aumentare i materiali di riciclo è indispensabile per abbattere l’impatto del settore edile

(Rinnovabili.it) – Si spalanca la strada all’economia circolare in edilizia grazie allo studio della RMIT University che è riuscita a rendere il calcestruzzo più ecologico e resistente sostituendo per la prima volta il 100% degli aggreganti con gomma di pneumatici usati.

Utilizzare pneumatici fuori uso per produrre quello che viene chiamato Rubberized Concrete (RuC), è una delle ultime tendenze di ricerca per rendere il mercato delle costruzioni più green. Ma fino ad oggi, si era riusciti ad incorporare nella miscela solo una percentuale ridotta di gomma da PFU, rischiando altrimenti di produrre calcestruzzi poco resistenti e poco durevoli. Il colpevole è la porosità della gomma, che poco si lega al cemento. Una volta essiccato il materiale, l’acqua “intrappolata” nei pori della gomma, evapora lasciando il posto a pericolose bolle d’aria causa di rottura sotto pressione.

Grazie ad un innovativo sistema di colata, il team della RMIT University Australia, guidato dal ricercatore della School of Engineering Mohammad Momeen Ul Islam, è riuscito a risolvere questo problema.

Nel calcestruzzo ecologico prodotto dallo studio pubblicato sulla rivista Resources, Conservation & Recycling, la gomma degli pneumatici ha sostituito addirittura il 100% degli aggreganti normalmente utilizzati per produrre calcestruzzo.

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Il processo parte dalla tecnica già rivoluzionaria messa a punto dai colleghi della stessa università, che impiega una miscela di pneumatici sminuzzati. Una volta aggiunta agli altri componenti quali cemento ed acqua, si ottiene un calcestruzzo bagnato che viene poi colato in particolari stampi di acciaio. Questi stampi esercitano una pressione costante sul calcestruzzo fino al suo completo indurimento, comprimendo di conseguenza anche le porosità e le particelle contenute all’interno della miscela.

credits: https://doi.org/10.1016/j.resconrec.2022.106390

Quando il calcestruzzo indurisce, il cemento si lega molto meglio alle particelle di pneumatico “precaricate” aumentando la sua resistenza alla compressione, flessione e trazione rispetto al sistema tradizione da un massimo del 97% ad un minimo del 20%.

“Poiché la maggior parte del calcestruzzo tipico è costituita da aggregati grossolani, la sostituzione di tutto questo con la gomma usata per pneumatici può ridurre significativamente il consumo di risorse naturali e affrontare anche la principale sfida ambientale relativa a cosa fare con gli pneumatici usati“, ha affermato il co autore dello studio Jie Li.

Inoltre questo calcestruzzo più ecologico e leggero, ridurrebbe anche i costi di produzione e trasporto, andando a vantaggio di sviluppi immobiliari a basso costo ad esempio.

Il prossimo passo allo studio del team è l’integrazione di questo calcestruzzo ecologico gommato con un eventuale armatura interna, aumentando sempre più le garanzie di una ottima applicazione a livello industriale nel comparto edile.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.