Rinnovabili • Biofilia e la fabbrica nella foresta esterno - Credits Lin Ho Photography

La fabbrica nella foresta che grazie alla biofilia connette i lavoratori alla natura

La riqualificazione della vecchia fabbrica sfrutta la biofilia ed integra le tecnologie pulite per l'efficienza energetica, con una vera e propria foresta.

Biofilia  e la fabbrica nella foresta - Credits Lin Ho Photography
Biofilia e la fabbrica nella foresta – Credits Lin Ho Photography

Servendosi della biofilia e di un approccio innovativo, la fabbrica ha dimezzato i suoi consumi

(Rinnovabili.it) – La ricerca della “biofilia” ha portato l’incredibile edificio della Paramit Malaysia a trasformare una vecchia fabbrica in una ambiente immerso nella natura, dove la sostenibilità e la qualità del vivere sono i punti cardinali. Sono questi obiettivi che hanno permesso all’edificio di aggiudicarsi l’ambito Leadership in Design Commercial Award, del Greenbuilding Council (GBC), il premio biennale che punta i riflettori sugli edifici industriali che meglio hanno saputo applicare principi di sostenibilità e qualità. Letteralmente “passione per la vita”, la biofilia è una parola sempre più presente nel vocabolario dei progettisti che puntano ad integrare la natura ed i suoi molteplici benefici, all’interno degli edifici.

Le sfide sostenibili del progetto

Il nuovo edificio progettato da Design Unit Architects Sdn Bhd, ha messo insieme un’architettura straordinaria ed un sistema ingegneristico ambientale innovativo, raggiungendo prestazioni molto alte. Un sistema di raffrescamento a pavimento incorporato nei solai di tutta la fabbrica, un sistema di produzione energetica rinnovabile con pannelli fotovoltaici sulla copertura, l’illuminazione naturale, la qualità dei materiali ed ovviamente il verde pensile inserito a tutto tondo, hanno permesso all’edificio di abbattere i consumi del 50%.

L’edificio è stato progettato per schermare il caldo abbagliante del sole tropicale attraverso uno strato di verde pensile ed una tettoia a lamelle orientabili.

Perchè immergere una fabbrica in una foreste

Biofilia e la fabbrica nella foresta - Credits Lin Ho Photography
Biofilia e la fabbrica nella foresta esterno – Credits Lin Ho Photography

L’idea di riqualificare e rendere più efficiente la vecchia fabbrica della Paramit Malaysia è partita dai proprietari stessi. L’obiettivo iniziale puntava a mettere in evidenza le buone pratiche costruttive che fossero indirizzate alla decarbonizzazione degli edifici. Ma una volta avviato il progetto la spianata del cantiere a cui si sono trovati davanti proprietario e progettisti ha innescato un nuovo modo di pensare.

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E’ qui che è entrata in gioco il concetto di biofilia ed il desiderio di riportare la foresta, che un tempo occupava quest’area, al suo posto. Il risultato è una perfetta integrazione tra ambiente vegetale ed umano, un sapiente gioco di spazi che ha rivoluzionato completamente il tempo trascorso dai lavoratori nella fabbrica.

Edifici industriali e natura, un futuro incerto

Nonostante la nuova fabbrica della Paramit Malaysia nasca dal desiderio di mostrare al mondo le innumerevoli possibilità e qualità offerte dall’integrazione della natura con gli edifici industriali, il committente del progetto non si dice ottimista.

“Vogliamo ispirare il resto del settore industriale a seguire il nostro esempio, purtroppo però le leadership aziendali tendono ad utilizzare sempre gli stessi vecchi metodi per fare le cose, hanno bisogno di certezze”. Solo un ritorno finanziario certo ed un percorso ben chiaro potrebbero assicurare la partenza di una rivoluzione verde.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.