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Campus Universitario green, Ingegneria Biomedica a Milano diventa gas free

Filippo Taidelli Architetto firma il campus universitario green “Roberto Rocca Innovation Building” di Milano creando una struttura in legno con un elevato grado di efficienza energetica

Campus Universitario green
Filippo Taidelli_InnovationBuildingcredits foto: Giovanni Hanninen

Gli impianti alimentati da energia rinnovabile ed il recupero dell’acqua piovana e tecnologica assicurano la massima sostenibilità

Gli impianti alimentati da energia rinnovabile ed il recupero dell’acqua piovana e tecnologica, assicurano la massima sostenibilità

Benessere, comfort, innovazione tecnologica ed efficienza energetica, si legano perfettamente alla qualità dell’istruzione nel nuovo Campus universitario green “Roberto Rocca Innovation Building”, progettato dallo studio Filippo Taidelli Architetto nel contesto dell’Humanitas University Campus di Milano. Legno, cemento e vetro si mescolano al sapiente uso delle componenti tecnologiche, per realizzare una struttura che non rinuncia ad insegnare innovazione sia nel campo medico che in quello progettuale. 

Non a caso l’architettura ha ricevuto il “Wood Architecture Prize” by Klimahouse e la certificazione LEED Gold per gli elevati meriti ecocompatibili.

Sostenibilità del legno

Il Campus universitario green situato alle porte di Milano, si sviluppa su tre livelli per 6.000 mq creando un volume centrale estremamente versatile. La navata è costruita in legno lamellare ed i solai in cemento a vista, portando al massimo livello il benessere degli utenti. L’edificio segue un approccio consapevole dal punto di vista della sostenibilità contenendo al massimo il consumo di energia tramite le più evolute strategie ambientali: 

  • una facciata in doppia pelle ventilata, 
  • pannelli fotovoltaici in copertura 
  • l’utilizzo di pompe di emungimento di acqua di falda.

L’involucro del Roberto Rocca Innovation Building è studiato per ottimizzare l’apporto di luce naturale durante l’inverno ed eliminare problemi di surriscaldamento o abbagliamento durante l’estate. Il sistema di ombreggiamento con brise soleil orizzontale all’ultimo piano e aggetto del primo piano consente di beneficiare al 100% della vista del parco, della luce naturale negli ambienti interni, scongiurando fenomeni di abbagliamento.  

A fronte di un crescente aumento della popolazione, nell’ottica degli obiettivi ecosostenibili di riduzione delle emissioni, il ruolo di riduzione del CO2 embodied diventa un must per i progettisti: il carbonio embodied si riferisce al diossido di carbonio generato durante la produzione di materiali edili, il loro trasporto e la costruzione in cantiere, ma anche al rilascio di emissioni nel momento della demolizione”, spiega l’architetto Taidelli. “Tra i fattori determinanti vi sono le emissioni associate alla produzione dei materiali, per esempio cemento e acciaio sono tra i più energivori, mentre il legno è rinnovabile, e può essere trasformato e riutilizzato in vari modi. Nello specifico, la progettazione dettagliata e i componenti prefabbricati garantiscono tempi di costruzione rapidi e con molti meno imprevisti”.

Campus universitario green e gas free

La qualità progettuale della struttura e l’impianto geotermico, rendono il Campus di Humanitas University completamente gas free. Mentre il recupero e l’utilizzo di acqua piovana ed acqua tecnologica (residuo dei sistemi geotermici) per toilette ed irrigazione, agisce sul risparmio di acqua potabile.

All’interno della struttura le luci a led personalizzabili a seconda dell’utenza, gli arredi certificati. e la raccolta differenziata sono elementi ulteriori che hanno permesso al progetto di aggiudicarsi la certificazione LEED Gold, standard mondiale per le costruzioni ecocompatibili. Il legno è un elemento dominante della costruzione e la genesi del progetto ne ha considerato l’intero processo dalla produzione al montaggio per assicurare la massima sostenibilità, con risparmio in termini di costi e tempi.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.