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Dissesto idrogeologico: dal 2010 spesa triplicata raggiungendo 3,3 mld l’anno

Presentato il secondo rapporto Ance-Cresme sul dissesto idrogologico. In 13 anni la mancata prevenzione per alluvioni e terremoti chi è costata 6 mld l'anno

dissesto idrogeologico
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Oltre 8 milioni di italiani vivono in zone ad alto o medio rischio alluvionale

(Rinnovabili.it) – E’ stato presentato il secondo rapporto Ance-Cresme sul dissesto idrogeologico che, a distanza di 10 anni, scatta una fotografia dello stato di salute del territorio italiano. Purtroppo, non emerge nulla di buono da questo scatto. Dal 2010 ad oggi, la spesa per i danni da alluvione e dissesto idrogeologico è triplicata raggiungendo 3,3 miliardi l’anno. A questa cifra si aggiungono poi i 3 miliardi di euro annui di danni derivanti da eventi sismici.

Dal 1944 danni da terremoti e dissesto idrogeologico per 358 mld di euro

Secondo le rilevazioni del report, in Italia dal 1944 al 2023 si stimano danni per 358 miliardi di euro, prodotti da eventi sismici e idrogeologici. La mancata prevenzione ha portato a spendere circa 4,2 mld l’anno fino al 2009, cifra che dal 2010 ad oggi è salita a 6 miliardi l’anno. Mentre la spese per riparare i danni sismici è rimasta pressoché invariata (circa 3 mld l’anno), a far preoccupare è invece il contributo necessario per far fronte ai disastri causati dal dissesto idrogeologico, passata da 1 mld a 3,3 mld l’anno.

Il motivo di questo incremento è sicuramente da imputare al cambiamento climatico che ha accentuato la pericolosità idraulica del nostro territorio. Circa il 5,4% del territorio nazionale è soggetto ad elevata pericolosità, il 10% a pericolosità media, mentre quelle a pericolosità bassa sono il 14%.

Il rischio alluvioni coinvolge oltre 8 milioni di persone

Circa 2,4 mln di persone, 632mila edifici e 226 mila imprese sono esposte ad un elevato rischio alluvionale che, se sommato ai territori a pericolosità media, arriva a coinvolgere circa 8 mln di persone. Venezia è la provincia italiana con più persone residenti a rischio elevato, seguita da Padova, Bologna e Ferrara. Mentre tra le regioni è l’Emilia-Romagna la più esposta ad allagamento per oltre il 56% della superficie. Anche altre regioni hanno livelli considerevoli di pericolosità: Lombardia (18%), Calabria (17%), Veneto (13%) e Toscana (12%).

Emergenza idrogeologica nonostante i fondi UE

Danni in termini economici e di vite umane. Eppure l’Italia risulta tra i principali beneficiari del Fondo di solidarietà dell’UE degli ultimi 20 anni, con oltre 3 miliardi di euro ricevuti ogni anno, pari a circa il 37% dell’importo totale erogato a 28 Paesi europei (8,2 mld). Scendendo di scala, nemmeno l’ultima revisione del PNRR lascia ben sperare: da 2,5 mld di euro previsti prima per il dissesto idrogeologico, si è scesi ora a 1,53 mld, dei quali 1,2 mld già destinati alle recenti alluvioni in Emilia Romagna, Toscana e Marche.

Prevenire con interventi sulla governance

Secondo Ance e Cresme, è necessario agire su più fronti:

  • intervenire sulla governance riportando ad un unico soggetto a livello centrale il coordinamento delle varie istituzioni coinvolte;
  • velocizzare al massimo il passaggio dalle risorse ai cantieri;
  • prevedere un sistema informativo unico attraverso il quale gli enti coinvolti possano avere informazioni precise sulle scadenze e sulle modalità di accesso ai finanziamenti.

Nel corso della giornata di presentazione del rapporto, il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha poi annunciato “un disegno di legge per la ricostruzione che andrà in Consiglio dei ministri alla prossima seduta” e ha aggiunto che “l’importante è un piano di programmazione con risorse e tempi necessari per raggiungere gli obiettivi”.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.