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Percezione degli italiani sull’edilizia sostenibile: per il 78% è un settore strategico

Il sondaggio Eumetra commissionato da GBC Italia conferma il ruolo primario attribuito dagli italiani all'edilizia sostenibile con 2 concittadini su 3 disposti ad adeguarsi alla Direttiva Case Green

La maggior parte dei proprietari di casa italiani si aspetta un incentivo da parte dello Stato

(Rinnovabili.it) – La percezione degli italiani nei confronti dell’edilizia sostenibile è migliore di quanto si possa immaginare. Oggi, otto italiani su 10 si dimostrano particolarmente consapevoli e sensibili alle tematiche della sostenibilità attribuendo all’ambiente costruito, un ruolo attivo ai fini del suo raggiungimento. Questo è quanto emerso dal sondaggio condotto da Eumetra su commissione di Green Building Council Italia, presentato ieri a Roma in occasione del Convegno nazionale “La Responsabilità del cambiamento per il benessere delle persone”.

Per il 78% degli intervistati l’edilizia sostenibile è un settore chiave per la decarbonizzazione

A raccontare la percezione degli italiani nei confronti dell’edilizia sostenibile è il professor Renato Mannheimer che punta immediatamente i riflettori su un pensiero non scontato: il 66% degli italiani è consapevole di essere proprietario di un immobile inefficiente che necessiterà di interventi di riqualificazione. “Un primario dato che connota l’attuale scenario italiano è il riconoscimento del ruolo attivo attribuito all’edilizia rispetto alla sostenibilità ambientale e nel contingentare l’impatto dell’uomo sull’ambiente”, esordisce il Professor Renato Mannheimer, “un’evidenza condivisa da oltre il 78% degli intervistati”.

Un dato di consapevolezza non irrilevante che spiana la strada alla normativa sull’efficientamento edilizio. Il campione preso in esame per condurre il sondaggio è decisamente eterogeneo per età, sesso, posizione geografica, titolo di studio. Si tratta per la maggior parte di proprietari di case (93%) che per un 55% vivono in un appartamento in condominio. La maggior parte è consapevole di vivere in un immobile che necessità in parte di interventi di efficientamento energetico (66%) non essendo in linea con le normative.

Per gli italiani fotovoltaico, infissi e caldaie saranno il primo passo

Nonostante una percentuale di intervistati, residenti per la maggior parte in case unifamilairi in piccoli centri urbani, abbiano già effettuato alcuni lavori di efficientamento, la maggioranza ha le idee ben chiare su quali saranno i primi passi da compiere verso l’efficientamento. Si guadagna il primo posto, l’installazione dell’impianto fotovoltaico (67%), seguito dalla sostituzione degli infissi con elementi maggiormente isolanti (66%) e dall’installazione del solare termico (61%). Trovano lo stesso livello di intenzionalità la sostituzione della caldaia con una maggiormente efficiente e la coibentazione dell’involucro esterno con un cappotto (60%).

Il 40% degli italiani è disposto a sostenere i lavori, ma con un aiuto statale

Entrando a gamba tesa nella scottante attualità sorprende che la percentuale del 40% degli italiani intervistati si dica disposta ad accollarsi i lavori di efficientamento, contro un 31% assolutamente contrario ed un 29% di indecisi. Come sottolineato dal Prof. Mannheimer, il riscontro positivo si ha per la maggior parte su persone sotto i 44 anni senza particolari collocazioni geografiche. Ma solo il 14% di questo campione ritiene che la totalità delle spese debba essere a carico dei privati. Per il 60% la spesa andrebbe condivisa con il pubblico attraverso un aiuto sotto forma di incentivo. E la motivazione che porta la maggior parte degli italiani ad esprimere una disponibilità economica, è dettata da un sentimento di responsabilità nei confronti della sostenibilità ambientale (44%), percentuale maggiore rispetto a coloro che interverrebbero con una riqualificazione per aumentare il valore dell’immobile (25%).

L’89% gradirebbe aver a disposizione una guida e indicazioni chiare per procedere in questa direzione, in adeguamento anche alle normative europee; così come ampia è la condivisione nel ritenere necessaria l’azione svolta da un soggetto indipendente nel certificare la qualità del lavoro svolto”, sottolinea Mannheimer.

Case Green si, ma l’imposizione non piace

Secondo il sondaggio Eumetra, il 57% degli italiani conosce la Direttiva europea Case Green, ma è anche vero che un’altrettanta maggioranza (51%) non vede di buon occhio l’imposizione di questa normativa da parte dell’Europa. Tuttavia, 2 proprietari su 3 si dicono pronti ad adeguarsi alle prescrizioni (74%) della norma, ma con l’unica condizione che ci sia un aiuto statale per il sostenimento dei lavori (53%).

Un dato interessanti è emerso all’interno di quel 26% di proprietari che non ha alcuna intenzione di adeguarsi alla Direttiva sulle Prestazioni energetiche degli edifici: la quasi totalità opterà per l’immobilità ovvero resterà a vivere nell’immobile non a norma senza prendere minimamente in considerazione la possibilità di venderlo.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.