La città tedesca dalle mille risorse

Pionieristica nel campo energetico, Friburgo è oggi un punto di riferimento per le trasformazioni sostenibili delle città contemporanee

Si tratta di Friburgo, che già dal 1992 è stata premiata del titolo di “Capitale tedesca per l’Ambiente”.  Fin dagli anni ’70, dopo la crisi petrolifera, la Germania si è impegnata a favore della ricerca di fonti energetiche alternative e rinnovabili, ed in particola modo, la città di Friburgo, dopo aver categoricamente rifiutato l’energia nucleare, a seguito della catastrofe di Chernobyl, si è impegnata ad adottare un piano di sviluppo futuro, orientato esclusivamente verso una politica energetica pulita.

Già nel 1996, quando la politica europea del 20-20-20 era ancora lontana, Friburgo ha deciso di ridurre le sue emissioni nocive del 25%, entro l’anno 2010; questo obiettivo è stato abbondantemente raggiunto e superato, grazie ad un impegno trasversale della città, fondato su tre fondamentali concetti: la conservazione dell’energia, l’utilizzo delle nuove tecnologie per la co-generazione e lo sfruttamento delle fonti rinnovabili, piuttosto che i combustibili fossili.

Ma è l’edilizia a basso consumo energetico che a Friburgo trova la sua massima espressione. In questa città hanno operato i pionieri della casa passiva, sia sotto l’aspetto architettonico e tecnologico, sia sotto l’aspetto normativo. Già vent’anni fa, questa città adottò un provvedimento che introduceva uno standard minimo per il consumo energetico delle nuove costruzioni inferiore del 30% rispetto a quelle statali.

Oggi questi limiti sono ancora più bassi: dal 2011 in  poi tutte i nuovi edifici, dovranno limitare il loro consumo a 15kWh/mq l’anno, obiettivo davvero nobile se si pensa che la media europea si aggira attorno ad i 200-230kWh/mq l’anno.

Dal punto di vista energetico il Comune, ha puntato molto sulle fonti rinnovabili, ricoprendo intere facciate e coperture di palazzi con pannelli fotovoltaici, impiegando sistemi di solar cooling, scegliendo l’impiego di vetri solari ed investendo molto nel campo della ricerca.

Si trova proprio in questa città uno dei primi esempi di stadio “solare” realizzati nel mondo. Con una produzione annua di 250mila kWh, la centrale solare installata sul tetto dell’edifico per una superficie di 2.300 mq, registra un rendimento pari al 6% ed è stata finanziata anche grazie alla partecipazione dei cittadini. L’innovazione si estende poi all’interno dell’edificio, dove, su ciascun sedile, è stato installato un sistema a collettori, in grado di immagazzinare l’energia termica e restituirla sotto forma di calore per l’acqua delle docce.

Da non dimenticare è l’importanza riservata alla mobilità sostenibile. Il traffico cittadino è stato progressivamente ridotto all’essenziale, creando una città compatta e facilmente attraversabile grazie ad un’efficiente rete tramviaria e ad un’estesa rete di piste ciclabili e pedonali.

Oggi i cittadini di Friburgo, sono consapevoli che l’edilizia a basso consumo e l’utilizzo dell’energia pulita, sono sia una risorsa indispensabile per migliorare la qualità della vita che un’importante risorsa per lo sviluppo commerciale e turistico della città.

Ma questa grande città ecologia a misura d’uomo, ha trasformato in realtà quello che prima era solo progetto: il quartiere di Vauban è un valido esempio.

Vauban

Nato come base militare, nel 1993 il quartiere di Vauban, è stato riconvertito e trasformato, ed ha visto la realizzazione di tre differenti distretti. Il successo del progetto è stato possibile anche grazie alla partecipazione dei cittadini che, attraverso il Forum di Vauban, hanno avuto l’opportunità di esprimere perplessità, richieste ed esigenze, contribuendo come parte integrante, alla realizzazione di un quartiere efficiente dal punto di vista energetiche e funzionale per i futuri abitanti.

Da questo interessante esperimento, è nato un quartiere accogliente, in grado di ospitare più di 5.000 persone, nel quale la consapevolezza ecologia ed il rispetto delle risorse naturali ha un’importanza cruciale. Le caratteristiche che hanno reso Vauban un’eccellenza europea, sono numerose.

Primo fra tutti il risparmio energetico: tutte le abitazioni sono state costruite secondo i migliori standard di efficienza energetica, con un consumo massimo di 65 kWh/mq (negli stessi anni in Germania lo standard medio era di 100kWh/mq), tra queste, 100 unità, sono state realizzate per essere vere e proprie “case passive”, energeticamente autosufficienti e con un consumo massimo inferiore a 15 kWh/mq ed ulteriori 100 unità  producono addirittura più energia di quella effettivamente consumata.

Tutta l’energia necessaria, ovviamente, proviene da fonti rinnovabili: pannelli fotovoltaici (più di 1.200mq) e solare termico (450 mq) coronano tutte le coperture degli edifici ed un efficiente impianto di cogenerazione, in funzione dal 2002, è perfettamente integrato con la rete di riscaldamento dell’intero distretto. Anche per il trasporto gli standard qualitativi sono molto alti, le auto private, ridotte come numero al minimo indispensabile, non hanno accesso all’interno del distretto, ma trovano posto in apposite zone di sosta ai confini del distretto. Per rendere possibile tutto ciò, ciascuna famiglia residente nel distretto di Vauban, ha accettato di vivere senz’auto, contando per gli spostamenti, sull’efficiente trasporto pubblico, su un valido sistema di car-sharing e sulla sicura rete di piste ciclabili.

Grazie all’impegno in prima persona dei cittadini ed alla sapiente pianificazione, la qualità di vita a Vauban è molto alta, e grazie all’utilizzo delle risorse naturali, per la produzione energetica, i costi di gestione dell’area, si sono ridotti moltissimo.

In prossimità di questo quartiere si trova la casa solare Heliotrop, un esperimento davvero ben riuscito. Rolf Disch ne è il proprietario ed anche l’architetto, che ha costruito una particolare abitazione privata, a forma di cilindro poggiato su un gambo centrale che gli permette di ruotare ed “inseguire” il sole. La costruzione è dotata di pannelli fotovoltaici che ruotano insieme all’abitazione così da sfruttare meglio l’energia solare, per produrne molta più di quella che viene consumata.

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