I Villaggi SOS si “illuminano di meno” per accedere la speranza

I bambini accolti nei 6 Villaggi SOS italiani saranno protagonisti di numerose iniziative per la sostenibilità.

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Anche quest’anno le comunità di SOS Villaggi dei Bambini aderiscono a M’illumino di Meno, la giornata ecologica promossa dal programma Caterpillar di Radio2 che in questa edizione è dedicata ai Salti di Specie necessari per uscire migliori dalla pandemia.

I bambini accolti nei 6 Villaggi SOS italiani saranno protagonisti di numerose iniziative per la sostenibilità. Piccoli gesti di grande valore per guardare all’ambiente come alla casa comune di tutti, proprio come le case comuni che li ospitano e dove crescono con il supporto dei loro educatori, imparando a condividerne gli spazi e le risorse.

Luci spente quando si può e utilizzo parsimonioso dell’acqua, laboratori di sartoria circolare con tessuti usati, raccolta e smaltimento delle pile esauste, orti verticali e pedibus per i tragitti brevi.

“Il nostro Salto di Specie è nei piccoli gesti – dichiara Marta Trecco, Direttrice del Villaggio SOS di Vicenza – come quello di sperimentare con le proprie gambe la piccola fatica di un comportamento virtuoso che educa alla mobilità dolce e sostenibile, a piedi e in bicicletta. Abbiamo avviato, per quanto sia stato possibile in tempo di Covid-19, una serie di progetti, come ad esempio un laboratorio di ciclofficina che coinvolge alcuni ragazzi più grandi, sia del Villaggio SOS che esterni, nell’apprendere il funzionamento, le riparazioni di base e i valori che lo spostarsi su due ruote porta con sé: rispetto per l’ambiente ma anche autonomia e indipendenza”.

“Nella giornata di oggi, per la quale va a Caterpillar il nostro ringraziamento – prosegue Marta Trecco – l’impegno che condividiamo con i bambini nei nostri Villaggi SOS è quello di considerare l’ambiente la casa comune. Insieme a questo, vi è un secondo impegno, un altro Salto di Specie necessario che vorremmo fosse condiviso universalmente: quello di considerare anche i bambini un patrimonio di tutti. Il nostro futuro, così come il futuro del pianeta, è scritto nelle storie dei bambini di oggi.”

Le testimonianze dai Villaggi SOS

–      Il laboratorio di sartoria

D., 14 anni, del Villaggio SOS di Vicenza: “Mi è piaciuto tanto frequentare il laboratorio di sartoria perché è la mia passione! Abbiamo iniziato con alcune prove sull’utilizzo di pezzi di stoffa avanzati da vestiti e borse e, dopo Natale, ho addirittura realizzato una felpa e alcuni elastici per capelli! Penso sia importante avere utilizzato tessuti che altrimenti sarebbero stati buttati via, gli scampoli li tenevamo da parte e al momento buono diventavano preziosi! Questa esperienza mi ha insegnato a non gettare senza pensare quello che mi sembra inutile, riusare è importante per il risparmio, per la fantasia e per tutelare l’ambiente così non si spreca niente” 

–      Il Pedibus

G. 8 anni, del Villaggio SOS di Vicenza: “Mi piace abbastanza andare a piedi, perché così non usiamo la benzina e, anche se a volte al ritorno da scuola sono stanca, penso che così aiuto tutti a respirare un’aria più buona. Al mattino, andare a piedi mi aiuta anche a pensare: quando ho una verifica o la maestra mi deve interrogare, ripasso i compiti con la mente durante la strada, quando non ho compiti allora chiacchiero con Ilia!” 

–      Le buone abitudini in casa

J. operatrice residenziale del Villaggio SOS di Vicenza: “In casa è importante coltivare il rispetto, anche nelle piccole azioni quotidiane, come lavarsi i denti senza sprecare l’acqua o spegnere la luce quando si esce da una stanza. Con pazienza e cercando di far comprendere il significato di questi semplici gesti, quotidianamente, come educatori siamo impegnati a coinvolgere i ragazzi in gare di sostenibilità, perché crescano avendo chiarezza del loro potere nel fare la differenza” 

–      Le pile usate

A. 14 anni, del Villaggio SOS di Saronno: “Noi ragazzi qui al centro abbiamo molta energia.

Le pile, invece, non sembrano stare tanto bene dopo che le abbiamo usate e strausate. Allora le raccogliamo, anche quelle che troviamo in giro, e le mettiamo a riposare nella “scatola delle pile”.

Poi, qualcuno penserà a come dargli una nuova vita e soprattutto non staranno in giro a inquinare fiumi, campi e cose varie.

–      Il pesto fatto in casa

L. 16 anni, del Villaggio SOS di Saronno: Chissà se riusciremo mai a fare il pesto? Beh per ora il basilico basta solo per la pasta quella col sugo al pomodoro. Ma a me piace più il pesto.

Qui abbiamo sempre una fame top. Queste piantine e questa serra alla fine fanno le cose più gustose. È stata una bella idea coltivarci qualcosa, anche da soli, senza aver bisogno sempre del supermercato. Va beh, se riusciamo a fare il pesto ve lo dico.”

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