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Ricostruire il mondo con…il gingerbread!

Dal Guggenheim Museum al Louvre di Parigi, le incredibili creazioni che hanno trasformato i celebri musei del mondo in architetture in Gingerbread tutte da mangiare

gingerbread(Rinnovabili.it) – Come la casetta di marzapane di Hansel e Gretel ecco che, attraverso l’abilità di alcuni artisti, il famoso Gingerbread conosciuto anche come Pan di zenzero, si è trasformato nel “materiale da costruzione” di alcuni celebri architetture conosciute a livello mondiale.

 

Palazzi e musei tutti da mangiare, dove le pareti sono in gingerbread, le finestre sono rotelle di liquirizia e le tegole gomme da masticare, riproducendo i celebri monumenti in ogni minimo dettaglio.

Il paesaggio incantato è stato realizzato dal food stylist Caitlin Levin che, grazie agli scatti del fotografo Henry Hargreaves, ha messo in scena una mostra “appetitosa” per il festival Art basel 2013 di Miami.

 

Solomon R. Guggenheim Museum New York Frank Lloyd Wright. Glassa pan di zenzero zucchero filato cart

 

La bravura dei due artisti ha ricreato modelli in scala del celebre Guggenheim Museum di New York, del Louvre di Parigi, della Tate Modern di Londra, del MAXXI di Roma e di molte altre celebri architetture.

 

 

 

 

Gingerbread e marzapane per la casa da Guiness

La casa di marzapane più grande del mondo

 

Dai musei di gingerbread alla casa di marzapane più grande del mondo tanto da essersi guadagnata il Guinness dei Primati. Situata al Texas A & M Traditions Club, la casa misura 1.100 mc e per la sua costruzione sono serviti circa 800 kg di burro, 7.200 uova ed oltre 3.000 kg di farina, arrivando a realizzare un edificio completo con tanto di impianto elettrico ed abbastanza grande per viverci dentro.

La casa da Guinness ha bisogno di manutenzione quotidiana e costante, ma si è dimostrata tuttavia resistente anche alle gelide piogge invernali.

 

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.