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DM Vehicle to grid, ARERA: rendere espliciti gli incentivi

Il decreto sulla tecnologia d'integrazione tra i veicoli elettrici e la rete finisce sotto la lente dell’Authority. No all’esenzione del V2G dalle componenti variabili delle tariffe di trasmissione e di distribuzione

DM Vehicle to grid
Credit: Open Grid Scheduler / Grid Engine

L’Autorità per l’Energia pubblica il parere in merito allo schema del DM Vehicle to grid

(Rinnovabili.it) – L’Autorità per l’Energia ARERA passa sotto la lente d’ingrandimento la bozza del DM Vehicle to grid, lo schema di decreto che stabilisce criteri e modalità per favorire la tecnologia d’integrazione tra i veicoli elettrici e la rete. Si tratta di norme attese con particolare attenzione dal momento che permetterebbero al settore dell’e-mobility di divenire un importante fornitore di servizi ancillari. E attese anche dall’Autorità per l’Energia che oggi spiega come “una diffusione su larga scala di veicoli elettrici potrebbe rendere disponibile alla rete, grazie alla modalità V1G, una importante capacità di demand-side response e, grazie alla modalità V2G, una importante capacità di stoccaggio distribuito”. Elementi “che possono contribuire a migliorare la gestione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili non programmabili, con effetti positivi anche sul contenimento delle necessità di investimento in infrastrutture a livello nazionale e locale”.

 

Nel parere, pubblicato in questi giorni sul proprio sito, l’ARERA evidenzia criticità e punti da chiarire nel DM Veichle to grid a cominciare dalla necessità che gli strumenti incentivanti siano espliciti, evitando dunque la forma di esoneri tariffari o di ‘condizioni speciali per la partecipazione ai mercati’. “Solo in tal modo – spiega l’Autorità per l’Energia – possono essere monitorabili e facilmente aggiornabili all’occorrenza”.

È un no secco, invece, quello pronunciato sulla proposta di non applicare all’energia elettrica prelevata dall’infrastruttura di ricarica V2G, delle componenti variabili delle tariffe di trasmissione e di distribuzione nonché dei corrispettivi a copertura degli oneri generali di sistema.

 

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L’Authority sottolinea anche che, “al fine di preservare la neutralità tecnologica, […] non debbano essere definiti, con decreto, requisiti diversi da quelli generali che le UVAM devono rispettare se costituite esclusivamente da infrastrutture di ricarica, ivi inclusi quelli afferenti alla potenza modulabile minima”.

Infine il parere suggerisce di introdurre nel DM Vehicle to grid  anche l’obbligo di dotazione della connettività telematica per tutte le infrastrutture di ricarica, sia in ambito privato che in ambito pubblico. Questa soluzione tecnologica  permetterebbe al maggior numero possibile di infrastrutture, e quindi di veicoli, di giovarsi dei vantaggi derivanti non solo dalla partecipazione a MSD per il tramite delle UVAM – scrive ARERA -, ma anche, ad esempio, derivanti da offerte riflessive dei costi di approvvigionamento all’ingrosso in momenti di forte produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ovvero di soluzioni innovative di connessione alla rete elettrica di distribuzione con controllabilità da parte dell’impresa distributrice, contribuendo attivamente alla gestione in sicurezza del sistema elettrico”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.