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Emissioni auto, si inizia a imbrogliare anche con il nuovo test

La denuncia di T&E: il nuovo test WLPT sta producendo risultati inaffidabili. Impossibile impiegarlo per definire la tassazione ambientale del settore

nuovo test emissioni auto

 

Le case automobilistiche stanno manipolando il nuovo test per imbrogliare sui futuri obiettivi di riduzione della CO2.

(Rinnovabili.it) – Fatta la legge, trovato l’inganno, recita un detto popolare. E non potrebbe esserci proverbio più calzante per descrivere il settore dell’automotive quando si tratta di ridurre le emissioni auto. L’Unione Europea ha definito nuovi obiettivi ambientali per i veicoli leggeri, introducendo anche un nuovo test per la valutazione del consumo di carburante e della CO2 rilasciata. Il nuovo standard di omologazione, chiamato WLTP (Worldwide harmonised Light vehicles Test Procedure), è stato appositamente studiato per misurare le prestazioni dei veicoli in situazioni di guida reali, superando dunque quell’artificiosità del vecchio test NEDC che ha permesso, negli anni passati, di falsare legalmente i risultati (leggi anche Scandalo emissioni auto: Stati e Commissione sapevano da oltre 10 anni).

 

Un importante passo avanti per la tutela ambientale, se non fosse che le case automobilistiche hanno già trovato un modo per aggirare la procedura e rendersi il percorso verso i nuovi obiettivi emissivi molto più semplice. La denuncia arriva dalla stessa Commissione europea che a luglio dello scorso anno aveva portato alla luce i primi imbrogli. Senza fare nomi, l’esecutivo aveva spiegato come alcuni produttori avessero iniziato a disattivare la funzione start-stop o a utilizzare batterie scariche per bruciare più carburante e aumentare le emissioni. Cui prodest? La spiegazione è molto semplice: la nuova normativa europea prevede che l’industria auto riduca la CO2 emessa dalle nuove vetture di una certa percentuale (-30% al 2030) calcolata sugli attuali livelli emissivi. Aumentando ora, in maniera artificiale, i livelli di carbonio dei propri veicoli, sarà più facile raggiungere gli obiettivi futuri. Con il rischio di avere un risultato molto peggiore rispetto a quello che si sarebbe ottenuto con il vecchio test di omologazione.

 

Come le tasse sull’autoveicolo possono accelerare le vendite di auto elettriche

Questa inaffidabilità, scrive oggi Transport & Environment (T & E) deve far riflettere i governi che si preparano a spostare i sistemi fiscali sui risultati del nuovo test.

“Le case automobilistiche manipolano il nuovo test per gonfiare artificialmente le loro emissioni e imbrogliare futuri obiettivi di CO2 – commenta Julia Poliscanova di T&E – Allo stesso tempo, vogliono che gli Stati riducano le tasse automobilistiche per consentire il loro imbroglio. I governi dovrebbero resistere alla pressione e continuare a basare i loro sistemi fiscali sul vecchio test NEDC”. Secondo l’ONG, l’azione più utile sarebbe quella di eliminare gradualmente i sistemi di sovvenzioni alle auto elettriche ed ecologiche che – al ritmo di fino a 5.000 euro per veicoli – finiscono per costare ai governi dell’UE oltre 11 miliardi di euro l’anno. I governi dovrebbero puntare piuttosto sull’introduzione di un sistema bonus malus che influisca su immatricolazione e bollo di circolazione. “Le recenti riforme della tassazione auto in Svezia, nei Paesi Bassi e, in una certa misura, in Italia – aggiunge T&E – possono servire come esempio”. Il docuemento di raccomandazioni è visionabile qui.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.