(Rinnovabili.it) – I ricercatori di LISSEN ce l’hanno fatta: sono riusciti a creare una batteria litio-zolfo con una densità energetica tre volte superiore a quella raggiunta per questo tipo di dispositivi ricaricabili, mettendo a segno un importante colpo nel settore dell’energy storage. Il progetto, conclusosi proprio in questi mesi, partiva con l’obiettivo di individuare e sviluppare materiali nano strutturati per elettrodi ed elettrolita in grado di portare alla realizzazione di una super batteria litio-zolfo senza l’impiego di ioni metallici. La ricerca ha centrato il target: il dispositivo creato offre una densità energetica tre volte superiore a quella disponibile delle attuali batterie agli ioni di litio, un ciclo di vita relativamente lungo, un costo nettamente inferiore (grazie alla sostituzione del catodo a base di cobalto con uno a base di zolfo) e un alto grado di sicurezza.
In pratica questo significherebbe assicurare alle auto elettriche una maggiore autonomia di guida, aumentando i tempi tra una ricarica e l’altra. “In base alle previsioni di mercato ci dovrebbero essere diversi milioni di automobili elettriche sulle strade entro il 2030, con i veicoli ibridi elettrici plug-in (PHEV) e i veicoli elettrici a rappresentare il 39 % delle nuove vendite entro il 2035,” spiega dalle pagine di CORDIS il coordinatore del progetto Riccardo Carelli del Consorzio Sapienza Innovazione. “Il successo di questo mercato dipende comunque dalla disponibilità di batterie efficienti per alimentare questi motori elettrici”.
Nel dettaglio la super batteria possiede un anodo composito silicio-carbonio e da un catodo nano-strutturato composito solfato di litio-carbonio. “I nostri sforzi in questo progetto erano rivolti alla sostituzione di tutte le attuali componenti della batteria con materiali che hanno prestazioni più elevate in termini di energia, potenza, affidabilità e sicurezza,” aggiunge il ricercatore. Attualmente sono in fase di sviluppo alcuni prototipi nei centri di collaudo delle batterie e presso i partner industriali coinvolti nel consorzio LISSEN, al fine di studiarne le questioni legate alla scalabilità e produzione industriale.
benvenute le elettriche era ora, non avremo il problema smaltimento batterie al posto dell’inquinamento dell’aria? altrimenti avremo solo un cambio di problema.
Riguardo il riuso e e riciclo delle batterie ho trovato interessanti questi due video.
COBAT: https://www.facebook.com/aboliamoilmotoreascoppio/videos/823942634350347/
Renault: https://www.youtube.com/watch?v=4zSWTT0qCzQ
Preferisco un problema di smaltimento di batterie, che inquinamento dell’aria. Il Co2 è un problema assai più grave delle batterie
mi stavo chiedendo se fabbricare (e poi smaltire) qs nuove batterie son previsti meno costi ambientali e politici (vedi litio..) Qualcuno sa rispondermi?
per il resto è una buona notizia, ovvio … 🙂
E noo!!!! non iniziamo come è stato fatto inizialmente col fv a cercare i problemi. E’ palese che non esiste il problema dello smaltimento delle batterie, basta una normalissima gestione del cambio batteria.
Avremmo una forte riduzione dell’inquinamento dell’aria in città, ma i lanciatori di fango sono già all’opera.
Avanti tutta con le auto elettriche, io ne posseggo una e mi son dimenticato la spesa di riformimento della benzina.
Caro Antonello, non è questione di “lanciatori di fango”. Evidentemente lei non considera il fatto che produrre elettricità e smaltire le batterie esaurite e ormai inefficienti (perchè una volta esaurito il loro ciclo vitale devono essere smaltite, il semplice cambio batteria rigurada lei ma dietro di lei qualcuno deve smaltire la batteria) significhi produrre CO2 e quindi inquinare. Non so quale auto elettrica lei abbia ma dopo un tot di anni (più o meno 8/9) il pianale batterie deve essere sostituito ( e SMALTITO) e ciò non è ecologico. Ora immagini in cui ci siano 20/30 milioni di veicoli elettrici, lei crede che dopo 8/9 anni non sia prodotto inquinamento dallo smaltimento di 20/30 milioni di pianali di batterie? Per non parlare dell’inquinamento prodotto per fornire energia elettrica.
Le notizie che aggiornano in merito ai progressi delle eco-tecnologie sono sempre graditi. Tuttavia siamo tecnici e pertanto, una notizia che annuncia strepitosi successi dovrebbe almeno essere accompagnata da numeri. Inutile descrivere con aggettivi roboanti le prestazioni di queste nuove batterie senza inserire parametri caratteristici come la densità energetica in kwh/kg ed il numero di cicli di carica/scarica oltre i quali la capacità scende al di sotto di x %. Per non parlare dei costi euro/kwh ecc. Cerchiamo di fare buona informazione. Grazie.
Il link inserito nell’articolo riporta al sito del progetto, dove tutti i tecnici possono trovare le informazioni di cui necessitano. Grazie
Mi scusi ma io sul sito non ho trovato nulla relativamente ai dati tecnici, se potesse essere così gentile da inserire il link ai dati gliene sarei grato.
In Olanda per far fronte all’aumento del numero di auto elettriche circolanti, per il 2030 si prevede cresca del addirittura del 50%, sono state costruite tre nuove grandi centrali a carbone (matreriale più economico) di cui due proprio a Rotterdam http://www.climatemonitor.it/?p=39588
Non per dire ma anchr il carbone produce co2… siamo come hansel e gretel a volte…