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Auto elettriche, 5 motivi per cui rappresentano il futuro della mobilità

Un professore del Karlsruhe Institut of Technology spiega perché le auto elettriche siano vantaggiose sia dal punto di vista ambientale sia da quello dell’efficienza energetica. Intanto l’autonomia di marcia è in costante aumento

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di Andrea Barbieri Carones

(Rinnovabili.it) – Le auto elettriche sono il futuro della mobilità? Sono davvero efficienti e convenienti? E per l’ambiente? Secondo Maximilian Fichtner, esperto di fama internazionale sulla tecnologia delle batterie presso il Karlsruhe Institute of Technology, dà risposta a 5 quesiti attorno a cui ruota il dibattito in vari paesi del mondo.

Molti studi hanno dimostrato che la trazione elettrica è di gran lunga il metodo più efficiente per alimentare le auto” dice. Ma ecco, punto per punto, i temi fondamentali attorno a cui ruota il dibattito.

Primo. Le auto elettriche sono quelle che sfruttano meglio l’energia: il 70% dell’energia generata raggiunge le ruote. Nel caso dell’idrogeno questo valore si attesta al 15-18%, per gli attuali motori a combustione al 20-24% e per i carburanti sintetici al 5-8%.

Il motore elettrico è avvantaggiato da un principio molto semplice: l’energia viene stoccata nella batteria e inviata al motore secondo necessità. L’idrogeno, invece, passa attraverso un laborioso processo di produzione,trasporto e conversione prima di raggiungere le fuel cell dell’auto. Questo processo si traduce in un’elevata perdita di energia.

Nel caso dei carburanti sintetici, le perdite sono ancora maggiori: per produrre 6 litri di e-Diesel, che bastano per percorrere 100 km (considerando un consumo medio di 6 litri per 100 km), sono necessari 162 kWh di elettricità. “Con la stessa quantità di energia, un’auto elettrica può percorrere 1.000 km” spiega Fichtner.

Secondo. Le auto elettriche sul mercato hanno una autonomia sempre maggiore. Oggi ci sono vetture da 3-400 km. O anche 500, come nel caso della Volkswagen ID.3, per esempio, può percorrere fino a 549 km. Il progresso tecnologico – l’ottimizzazione di celle, batterie e gestione energetica – porteranno ad autonomie che un giorno potranno arrivare anche a 1.000 km.

Le auto elettriche hanno la migliore carbon footprint

Terzo. I veicolielettrici hanno la migliore “carbon footprint”, come dimostrano molti studi scientifici. Negli ultimi anni la sostenibilità delle autoelettriche è cresciuta molto, grazie ai progressi nella produzione delle batterie, all’aumento della loro durata e alla crescita delle energie rinnovabili prodotte in Europa.

Rispetto a quelle a combustione, le auto elettriche richiedono ancora più energia per la produzione. Ma se si utilizza elettricità green, il gap viene compensato dopo poche decine di migliaia di chilometri” afferma Christian Bauer, ricercatore del Paul Scherrer Institut (PSI).

Quarto. Le auto elettriche proteggono l’ambiente. Infatti evitano o riducono le emissioni locali, con caratteristiche che le avvantaggiano notevolmente rispetto alle altre tecnologie. Ciò vale anche per le emissioni di particolato e ossidi di azoto, oltre che per quelle acustiche.

Quinto. Le auto elettriche facilitano la rivoluzione energetica. A differenza dell’idrogeno o dei carburanti sintetici, una transizione totale all’elettrico ridurrebbe significativamente il fabbisogno energetico del settore dei trasporti, proprio grazie all’elevata efficienza energetica della trazione elettrica.

Basandosi sui dati del 2018, Fichtner stima un risparmio energetico di oltre il 75% nel settore dei trasporti se tutti i 48 milioni di vetture del parco circolante tedesco diventassero full-electric. Ciò è legato al fatto che, come spiegato sopra, le auto elettriche richiedono la generazione di meno energia. Al contrario, una transizione completa verso l’idrogeno farebbe crescere di un terzo il fabbisogno.

La diffusione della mobilità elettrica richiede l’espansione dell’infrastruttura di ricarica e l’utilizzo di materie prime, come litio e cobalto, con catene di approvvigionamento sostenibili.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.