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Dal 01/06/07 al 07/06/07

h4. Energia eolica dalle autostrade 1

_Nuove turbine eoliche dal design accattivante e futurista popolano le fantasie degli americani, che trasformano i luoghi più insalubri per eccellenza in grandi campi di produzione di energia verde_

01/06/2007 – USA – Autostrade bloccate e snervanti attese mentre il tubo del gas rimbomba, sono situazioni che di solito non evocano pensieri “verdi”, ma sembra che queste stesse strade potrebbero diventare fonte di energia. Parecchi progetti di studenti hanno recentemente proposto che le maggiori arterie stradali siano interessate da interventi di retrofit attraverso l’installazione di dispositivi di accumulo dell’energia eolica, allineando al di sopra della carreggiata le turbine che raccolgono l’energia dal passaggio delle automobili sotto ai pannelli delle barriere. Idealmente, l’energia eolica potrebbe essere poi deviata al di fuori dalla sede stradale per alimentare le vicine comunità, i sistemi di trasporto leggero su rotaia, o i cosiddetti tabelloni intelligenti. Sicuramente la maggior parte di queste idee sono in fase di ricerca, ed anche se le prove concrete sono insufficienti, non potendo immaginare i costi effettivi (o gli inconvenienti per installare queste cose), siamo tuttavia sicuri che le sovvenzioni da parte del governo dovrebbero essere in grado di coprire una grande porzione dell’investimento. (Fonte inhabitat.com)

h4. Energia eolica dalle autostrade 2

_In New Jersey le barriere di suddivisione del traffico trasferiscono energia dal vento al trasporto pubblico_

02/06/2007 – U.S.A. – Il vento, come sappiamo, può essere usato per generare l’elettricità. Ma la maggior parte delle volte si ha bisogno di ampie aree e di grandi spazi per installare le turbine. Dunque, come portare l’energia eolica nelle città? Mark Oberholzer potrebbe aver trovato la soluzione, progettando un sistema che genererebbe energia eolica in un luogo piuttosto curioso: le autostrade del New Jersey. Egli non propone di installare le turbine vicino all’autostrada, ma piuttosto, di inserirle nell’autostrada, in modo tale da poter alimentare un sistema di trasporto pubblico leggero su rotaia. Il suo progetto propone di integrare le turbine nelle barriere tra le corsie delle autostrade, utilizzando il vento generato dai flussi opposti delle automobili per creare l’energia. General Electric sperimenta una richiesta senza precedenti per le sue turbine, e sebbene l’America del Nord sia stata più lenta nell’adottare la tecnologia rispetto all’Europa, la sua industria del vento cresce ad un tasso medio di circa 17% ogni anno. Originalmente concepito come una fila singola di turbine rotanti ad asse verticale, è stato poi modificato per includere due file, disposte una sull’altra – in questo modo l’energia generata è molto maggiore – al fine di essere usate per alimentare un sistema di trasporto leggero su binari. ‘I picchi di traffico scorrevole coincidono più o meno con quelli di uso di energia – dice Mark – sono molto contento di essere riuscito ad integrare il sistema nel tracciato di percorrenza di un treno della metropolitana e di trasporto leggero su binari, dove sono collocate le barriere con generatore integrato. Amo l’idea che l’elettricità generata dal trasporto privato venga utilizzata per far funzionare il trasporto pubblico’. L’espediente di utilizzare l’energia nel luogo in cui è prodotta, piuttosto che distribuirla attraverso una rete, evita le perdite di carico che ci sarebbero durante il trasporto ed elimina il costo aggiuntivo di infrastrutture extra. (Fonte metropolismag.com)

h4. Presto nei nostri cieli il primo aereo a celle a combustibile

_L’Unione Europea in prima linea nel finanziamento di progetti d’avanguardia tecnologica_

02/06/07 – Torino – Il progetto del Politecnico di Torino, coordinato dal Professor Giulio Romeo, “Progettazione aeronautica e strutture aerospaziali”, ha l’ambizione di sviluppare un aereo intercity a celle a combustibile per il sistema di propulsione e lo stoccaggio dell’idrogeno. Il progetto fa parte del programma “Aeronautica e spazio” del Sesto programma quadro (6PQ) ed è finanziato per un terzo del costo dall’Unione Europea e viene denominato ENFICA-FC (Environmentally Friendly Inter City Aircraft powered by Fuel Cells – Aereo intercity rispettoso dell’ambiente alimentato da celle a combustibile). Il Professor Giulio Romeo afferma che ‘le tecnologie energetiche dell’idrogeno e delle celle a combustibile hanno ormai raggiunto uno sviluppo tale che è possibile utilizzarle per avviare una nuova era di sistemi a propulsione per velivoli leggeri e piccoli aeroplani per il trasporto di pendolari’, riducendo drasticamente le emissioni di gas-serra ed il livello di inquinamento acustico, permettendo un maggiore impiego per i servizi pendolari, a stretto contatto quindi con le aree urbane. L’Unione Europea sta a tuttoggi investendo molta ricerca nelle celle a combustibile, poiché considera questa tecnologia quale valida alternativa ai combustibili fossili nella tutela dell’ambiente. (Fonte World Aeronautical Press Agency)

h4. Idrogeno dal vento

_La filiera dell’idrogeno apre nuove possibilità per la produzione di energia_

02/06/07 – Colorado – Xcel Energy e il National Renewable Energy Laboratory hanno recentemente presentato il progetto Wind2H2, un sistema che utilizza l’elettricità delle turbine eoliche per produrre ed immagazzinare l’idrogeno puro, offrendo ciò che potrebbe diventare il nuovo modo di produrre energia in futuro. “Oggi iniziamo ad usare la fonte più pulita di elettricità — l’energia eolica — per creare il carburante perfetto: l’idrogeno” dice Richard Kelly, presidente e direttore generale di Xcel Energy. “Convertire l’energia eolica in idrogeno significa che non importa quando il vento soffia poiché la sua energia può essere immagazzinata in loco in forma di idrogeno”. Questo meccanismo collega due turbine eoliche agli elettrolizzatori, che fanno passare l’elettricità generata dal vento attraverso dell’acqua in modo da far scindere il liquido in idrogeno e ossigeno. L’idrogeno può essere immagazzinato e usato successivamente per generare l’elettricità sia da un motore di combustione interno sia da una cella a combustibile. In entrambi i casi ci sono emissioni dannose ed il solo prodotto derivato dall’uso dell’idrogeno è acqua. Localizzato a NREL, Centro Nazionale di Tecnologia del Vento, vicino a Boulder, un nuovo edificio alloggia l’elettrolizzatore ed un dispositivo per comprimere l’idrogeno per lo stoccaggio; quattro grandi serbatoi high-tech immagazzinano l’idrogeno; un generatore messo in funzione da un motore che brucia idrogeno; ed una costruzione che funge da camera di controllo ospita i computer che controllano tutti i passi del processo. Attualmente esistono delle limitazioni sia per l’energia eolica sia per l’idrogeno. Le fattorie del vento generano elettricità solo quando soffia il vento, situazione che negli Stati Uniti si verifica per un terzo del tempo. Ciò scatena la necessità di ricorrere alle fonti fossili di energia e carburante. L’idrogeno, sebbene sia l’elemento più diffuso dell’universo, non lo si può trovare in forma pura sulla Terra e deve essere ricavato dall’acqua o dal gas metano, processi che richiedono un grande consumo di energia e che risultano fortemente impattanti per le emissioni di gas serra. “Accoppiando la tecnologia delle turbine eoliche alla produzione di idrogeno, creiamo una sinergia che riduce sistematicamente le problematiche di entrambi” afferma Richard Kelly. “L’energia eolica intermittente è convertita in carburante e immagazzinata, in modo da poter essere utilizzata in qualunque momento, offrendo allo stesso tempo un modo ambientalmente compatibile di produrre idrogeno, alimentare le nostre case e forse, nel prossimo futuro, anche le nostre automobili”. (NREL National Renewable Energy Laboratory)

h4. Il nuovo design eolico si ispira a madre natura

_Un piccolo cambiamento sulle pale di una turbina eolica tradizionale può portare enormi miglioramenti nell’efficienza_

03/06/07 – Toronto – E’ su questo tema che la WhalePower Corporation di Toronto, Canada, ha disegnato una turbina eolica con pale arrotondate lungo il margine principale, simili ai fanoni delle balene. Il nome della società richiama infatti il famoso mammifero marino, la cui pinna è l’ispirazione per il progetto. Uno dei vantaggi dell’animale, secondo gli scienziati, è la conformazione del dorso principale delle proprie pinne, che aumenta in modo esponenziale l’efficienza aerodinamica della balena. Stephen Dewar, uomo d’affari a conoscenza di queste potenzialità dell’animale, ha contattato uno degli scienziati coinvolti, il Professore Frank Fish della West Chester University, in Pennsylvania. Con l’aiuto di alcuni ingegneri locali e della WhalePower Corporation, prendendo spunto da madre natura, è stato elaborato il progetto di una pala simile alla pinna di una balena. La WhalePower Corporation afferma che questo prototipo di turbina possa catturare più energia eolica a velocità molto più basse di molti progetti tradizionali. I canali creati dai denti sul margine della lama hanno l’effetto di accelerare la velocità del vento che vi si staglia contro. I vortici che si creano aumentano i moti ascensionali sulla pala. Questo progetto infatti produrrebbe a 11 miglia orarie lo stesso potere che ci si aspetterebbe di avere a 18 miglia orarie. Stephen Dewar definisce questo progetto “biomimicry”, cioè fusione di biologia e ingegneria che per la prima volta porta all’ottenimento dell’energia eolica. Questo progetto, sviluppato da un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Ontario Occidentale, dimostra senza dubbio che il futuro dell’innovazione tecnologica delle turbine eoliche riserva ancora molte novità. (Fonte greenoptions.com)

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