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Energia dal moto ondoso, fa male al surf?

La British Surfing Association è contraria al Wave Hub Project che produrrà 20 MW di energia pari al 3% della richiesta energetica dell’intera Cornovaglia e sufficiente ad alimentare 7.500 abitazioni.

La British Surfing Association si schiera contro il progetto inglese che vorrebbe realizzare un impianto pilota per ottenere energia dalle onde dell’atlantico. Il Wave Hub Project è costituito da un enorme terminale elettrico posto sul fondale marino che collega quattro generatori, che si alimentano mediante il moto ondoso, alla rete nazionale. Il governo ha stanziato 25 milioni di sterline per il progetto che è giudicato di vitale importanza per il futuro della nuova tecnologia. I 20 MW di energia prodotta da questo sistema sarebbero sufficienti ad alimentare 7.500 abitazioni soddisfacendo il 3% della richiesta energetica dell’intera Cornovaglia. Le associazioni di surfisti però oppongono un netto rifiuto al progetto e hanno lanciato una petizione che ha per ora raggiunto le 600 firme. A loro avviso, l’impianto assorbirebbe troppa energia alla forza del mare: le turbine poste al largo delle spiagge frequentate in estate (per 16 chilometri di costa) svuoterebbero di energia e di altezza le onde proprio nelle spiagge più isolate dedicate al surf, fino ad una diminuzione di circa l’11% dell’altezza delle onde. A rischio, sempre secondo i surfisti anche la zona di Chapelporth, una delle spiagge più ricercate dai surfisti, posta tra scogliere di granito e discariche di miniere abbandonate. Entro una settimana sarà consegnato un rapporto, redatto da esperti oceanografi, che dovrebbe chiarire gli effettivi rischi che il nuovo impianto darà alle onde. (fonte surfcorner.it)

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