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Firmato il Piano di azione ambientale di Ravenna

Oltre 1,6 milioni di euro per interventi per la qualità delle acque, la biodiversità e la riduzione e ottimizzazione della gestione dei rifiuti: sono le risorse messe a disposizione per la provincia di Ravenna dal Piano regionale di azione ambientale che movimenterà, considerando anche il cofinanziamento di enti locali e soggetti attuatori, 3,1 milioni di euro.

I 14 interventi previsti nel ravennate sono definiti nell’intesa istituzionale sottoscritta in Provincia dall’assessore regionale all’ambiente e riqualificazione Urbana Sabrina Freda e dall’assessore provinciale alla programmazione, politiche per l’ambiente e programmazione territoriale Mara Roncuzzi.

“Questa è la prima intesa firmata in regione”, sottolinea l’assessore regionale Freda che esprime “soddisfazione per la collaborazione istituzionale che ha permesso di arrivare, attraverso un’importante sinergia d’intenti e risorse, alla definizione dell’intesa in tempi record”.

*Gli interventi*

L’intesa prevede una prima serie di interventi che saranno attivati già nei prossimi mesi e che riguardano il miglioramento della qualità delle acque attraverso l’adeguamento e il potenziamento di impianti di trattamento delle acque reflue a Brisighella e Russi. Il costo complessivo di questi progetti è di 787 mila euro, di cui oltre 393 mila di finanziamento regionale (Tabella 1, elenco A).

Sono inoltre stati finanziati interventi che saranno avviati entro aprile del 2012 e il cui ammontare complessivo è pari a 2,3 milioni di euro di cui 1,2 a carico della Regione. Si tratta di azioni per la conservazione della biodiversità, la riduzione dei rifiuti e l’ottimizzazione della loro gestione, oltre ad ulteriori progetti per la qualità delle acque. In programma, tra l’altro, la realizzazione di centri di raccolta differenziata a Ravenna e Sant’Agata, l’ampliamento della raccolta “porta a porta” a Ravenna e Faenza e di interventi per il trattamento delle acque reflue (Tabella 1, elenco B). Infine sono previsti progetti per la rinaturalizzazione e la diversificazione ambientale di golene, fiumi e argini. La stima occupazionale prevede un numero di occupati complessivo pari a 72 unità, di cui 56 impegnate nella fase di realizzazione e 16 nella fase di gestione. Tra queste ultime, 14 saranno occupate nella raccolta domiciliare “porta a porta”.