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Pesca illegale, perché è importante l’accordo PSMA

La pesca illegale minaccia gli ecosistemi e la pesca sostenibile. Uno stock ittico su tre è sovrasfruttato e si calcola che circa un pesce su cinque di quelli che arrivano a terra siano di provenienza illecita. L’accordo PSMA è nato per prevenire, scoraggiare ed eliminare il fenomeno della pesca illegale

pesca illegale
Foto di Mark Caldicott da Pixabay

La pesca illegale minaccia gli ecosistemi

(Rinnovabili.it) – Sì a nuovi sforzi per combattere la pesca illegale estendendo le ispezioni navali, scambiando informazioni a livello globale e migliorando la capacità degli Stati in via di sviluppo. Questo quanto hanno concordato in questi giorni a Bali le Parti dell’’Agreement on Port State Measures (PSMA, accordo sulle misure dello Stato di approdo). Di cosa si tratta? Di un trattato internazionale entrato in vigore nel 2016 per prevenire, scoraggiare ed eliminare il fenomeno della pesca Illegale, Non dichiarata e Non regolamentata (INN).

Non essendo una pratica legale e trasparente, ovviamente non esistono dati sulla reale entità della pesca illegale, ma si ritiene che circa un pesce su cinque di quelli che arrivano a terra siano di provenienza illecita. Inoltre, uno stock ittico su tre è sovrasfruttato. Dal momento che la domanda di pesci è in aumento è fondamentale garantire che tutti gli stock siano gestiti in modo sostenibile.

Perché è importante il PSMA

La pesca INN è un problema globale che minaccia gli ecosistemi e la pesca sostenibile. Le violazioni riguardano il mancato rispetto delle misure di conservazione, come quelle relative alle quote consentite di cattura stabilite dalle leggi delle nazioni costiere.

Perché è importante il PSMA? La pesca ha fini commerciali: impedire l’attracco nei porti di tutto il mondo alle navi che trasportano pesce pescato illegalmente è un modo per scoraggiare il fenomeno.

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Inoltre, l’accordo non tiene conto solo dei pescherecci, ma anche delle navi che svolgono attività di supporto (rifornimento di carburante, trasbordo in mare di pesce da pescherecci che agiscono contro le leggi).

L’accordo PSMA prevede una intensificazione delle ispezioni sulle navi, uno scambio di informazioni a livello globale e un sostegno ai Paesi in via di sviluppo dove la pesca illegale è molto praticata. Finora ha sostenuto più di 50 Stati in via di sviluppo nella lotta alla pesca illegale. L’Unione Europea aderisce al PSMA – che rappresenta il 59% degli Stati costieri a livello globale –come parte unica a nome di tutti i suoi Stati membri.

Il nuovo sistema digitale GIES

I firmatari dell’accordo si incontrano con cadenza regolare per esaminarne l’attuazione e valutare i progressi compiuti nel conseguimento dei suoi obiettivi. L’evento ospitato dal governo indonesiano è stata l’occasione per rafforzare gli impegni e concordare una strategia con cui aumentare l’adesione al PSMA.

Le parti hanno anche deciso di rendere pienamente operativo entro al fine dell’anno il Global Information Exchange System (GIES), un sistema digitale sviluppato dalla FAO che svolge un ruolo fondamentale per l’attuazione del PSMA. Grazie al GIES, infatti, è possibile uno scambio di informazioni veloce e semplificato.

«Per combattere la pesca INN, la FAO sta lavorando con i paesi e le organizzazioni regionali per rivedere le legislazioni nazionali, identificare i modi più efficaci per rafforzare la loro capacità istituzionale e aiutarli a migliorare i loro sistemi di monitoraggio e sorveglianza. In questo modo potranno attuare efficacemente il PSMA e altri strumenti internazionali per promuovere la pesca sostenibile», ha dichiarato Manuel Barange, direttore della divisione pesca e acquacoltura della FAO.

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