Parigi vieta i veicoli diesel immatricolati tra i 2001 e il 2009

Dal 1° luglio entra in vigore il bando per auto e camion diesel con più di 13 anni: stop a 30 mila mezzi a Parigi e in 47 città del circondario.

veicoli diesel parigiEntro il 2024, la capitale francese dovrebbe vietare tutti i veicoli diesel, mentre per il 2030 sarà permessa la circolazione solo ad auto elettriche o a idrogeno

 

(Rinnovabili.it) – Auto e camion diesel con più di 13 anni di vita non possono più circolare a Parigi e in 47 piccoli comuni nei dintorni della capitale francese. La misura, prevista già da tempo, arriva in concomitanza con l’ondata di colore che ha colpito il centro Europa e la Francia in particolar modo: lo scorso fine settimana, la municipalità parigina aveva impedito la circolazione a quasi il 60% dei veicoli diesel nell’Ile-de-Paris nel tentativo di migliorare la qualità dell’aria schizzata oltre i limiti raccomandati dall’OMS.

 

A partire dal 1° luglio 2019, le auto diesel immatricolate tra il 2001 e il 2005 e i camion diesel immatricolati tra il 2006 e il 2009 sono definitivamente banditi dal cosiddetto anello A86, un’area che comprende Parigi e altre 47 piccole città dei dintorni. Il divieto dovrebbe colpire circa 30 mila mezzi su un parco auto di 5,5 milioni. I trasgressori potranno incorrere in sanzioni tra i 68 euro (per le auto) e i 135 euro (per van e camion): le multe, tuttavia, saranno immediatamente operative solo nella capitale, mentre per le cittadine vicine è previsto un periodo di tolleranza di 2 anni.

 

La misura è parte di un più ampio piano dell’amministrazione parigina per rendere completamente libera da veicoli inquinanti l’area dell’Ile-de-Paris entro il 2030, quando potranno percorrere le strade della zona solo vetture elettriche o alimentate a idrogeno.

Da luglio 2017 è vietata la circolazione di auto e camion diesel immatricolati tra il 1997 e il 2000, mentre entro il 2024, quando Parigi ospiterà i giochi olimpici, il bando dovrebbe estendersi a tutti i veicoli diesel.

 

Negli scorsi giorni, l’ondata di calore che ha portato a temperature record superiori ai 45°C in Francia, ha costretto le autorità parigine ad anticipare il bando e renderlo momentaneamente ancora più stringente: oltre a Parigi, i divieti sono stati estesi ad altre 79 città del circondario e avrebbero portato al blocco di quasi il 60% del parco macchine, secondo i calcoli dell’agenzia AAA Data.

 

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Diverse associazioni hanno denunciato lo scarso impatto delle multe imposte dalla municipalità parigina, i cui bassi importi avrebbero portato molte persone a ignorare i divieti.

Critica anche la lobbie dei produttori di veicoli: “C’è una sorta d’isteria riguardo l’inquinamento atmosferico– ha commentato il portavoce della Federazione dei produttori di veicoli francesi (FFAC), Julian Costantini – Ma i valori sono appena sopra i limiti”.

 

Una delle agenzia di monitoraggio della qualità dell’aria a Parigi, la Ming Agency Airparif, ha registrato preoccupanti livelli di PM10 e PM2,5 in città negli ultimi giorni, con la concentrazione di ozono, in particolare, ben al di là dei limiti imposti dall’OMS (180mcg/m3 contro i 100mcg/m3 raccomandati dall’Organizzazione mondiale della Sanità).

 

Secondo l’Agenzia per la salute pubblica francese, l’inquinamento atmosferico causa almeno 48 mila morti premature ogni anno sul suolo transalpino: un numero secondo solo ai decessi prematuri causati dal fumo e ben più alto di quelli correlati all’abuso di alcool.

 

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