Sta per partire una crociata globale contro le emissioni di metano

Abbattere i volumi di metano del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020. A questa proposta stanno lavorando Washington e Bruxelles, con la prospettiva di tirare a bordo gli altri grandi inquinatori mondiali a partire da Cina, Russia, India, Brasile e Arabia Saudita. Nel mirino infrastrutture obsolete di petrolio e gas, ma anche agricoltura e rifiuti

Emissioni di metano: l’ONU lancia la crociata per abbatterle
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USA e UE preparano la Global Methane Pledge per tagliare le emissioni di metano

(Rinnovabili.it) – Tagliare le emissioni di metano del 30% a livello globale entro la fine del decennio. Su questo obiettivo tanto ambizioso quanto necessario per affrontare la crisi climatica, gli Stati Uniti e l’Europa stanno unendo le forze. Tra pochi giorni arriverà l’annuncio ufficiale: le due sponde dell’Atlantico si impegnano con una Global Methane Pledge. E provano a convincere altri paesi ad aderire. Lo riferisce l’agenzia Reuters, che ha visto in anteprima una bozza della dichiarazione congiunta.

Una campagna globale contro le emissioni di metano

L’impegno è in linea con quanto è emerso dall’ultimo rapporto dell’IPCC, il panel intergovernativo sul cambiamento climatico dell’Onu che ha lanciato l’allarme rosso sul clima. Il rapporto accendeva un faro proprio sulle emissioni di metano, spesso trascurate dall’azione climatica degli Stati rispetto all’impegno profuso per contenere l’anidride carbonica. Affrontare anche questo capitolo, avverte l’IPCC, è necessario e urgente.

Questo gas serra, infatti, non ha solo un potere climalterante 80 volte maggiore dell’anidride carbonica nei primi 20 anni in cui resta in atmosfera: è anche responsabile di una buona metà del riscaldamento globale accumulato finora. Punto compreso appieno da Washington e Bruxelles con il lancio della Global Methane Pledge. “La breve durata atmosferica del metano significa che agire ora può ridurre rapidamente il tasso di riscaldamento globale”, si legge infatti nel testo.

Il rapporto IPCC ci ha spiegato che andiamo verso cambiamento climatici inevitabili e che alcuni diversi processi sono ormai irreversibili su scala umana. L’innalzamento degli oceani, ad esempio, durerà anche migliaia di anni qualsiasi misura sul clima saremo capaci di mettere in campo. Quello su cui conviene concentrarsi, quindi, è un calo repentino delle emissioni per evitare gli impatti più potenti del climate change, da abbinare a serie misure di adattamento. Abbattere le emissioni di metano, che pesano molto e soprattutto nel breve termine, è uno dei modi più efficaci che abbiamo per mettere un freno al riscaldamento globale.

In cosa consiste la Global Methane Pledge?

La bozza di accordo prevede che chi aderisce si impegna a tagliare le sue emissioni di metano del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli registrati nel 2020. Il testo dovrebbe essere reso pubblico il 17 settembre durante un incontro tra alcuni dei più grandi inquinatori mondiali, organizzato in vista della COP26 sul clima di Glasgow. secondo il documento, i paesi che l’Europa gli Stati Uniti cercheranno di convincere per primi sono una ventina, tra cui grandi emettitori come Cina, Russia, India, Brasile, Arabia Saudita, Norvegia, Qatar, Gran Bretagna, Nuova Zelanda e Sud Africa.

I settori interessati per gli sforzi per tagliare le emissioni di metano non saranno solo le infrastrutture di petrolio e gas e le miniere di carbone abbandonate, già al centro dell’attenzione perlomeno delle politiche americane ed europee. Il documento cita espressamente anche l’agricoltura e i rifiuti.

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