USA: 50 sindaci firmano l’Accordo per la Resilienza Climatica

I primi cittadini di alcune città statunitensi hanno stilato un documento che li impegna a ridurre l’impatto ambientale e i rischi climatici

USA: 50 sindaci firmano il Piano della resilienza climatica

 

(Rinnovabili.it) – Sindaci statunitensi in prima linea contro il Climate Change. Gli eventi meteorologici estremi che stanno duramente colpendo gli States hanno richiamato l’attenzione delle città americane al punto da coinvolgere quasi 50 amministratori in un nuovo progetto dedicato alla resilienza climatica. Così, a solo una settimana dalla presentazione del Piano da 20 miliardi di dollari voluto dal sindaco di New York, Michael Bloomberg, i primi cittadini di Washington DC, Sacramento, Cincinnati, Denver, Kansas City e tante altre metropoli hanno firmato il Resilient Communities for America (RC4A) Agreement, dichiarazione d’intenti dell’omonima campagna. L’intesa impegna i sindaci a rendere le rispettive comunità più resistenti a siccità, inondazioni, tempeste estreme e incendi, partendo dall’assunto che è economicamente più conveniente per le amministrazioni municipali investire in misure protettive contro gli eventi estremi piuttosto che spendere i soldi pubblici negli interventi di risanamento.

 

Secondo i dati pubblicati sul sito del progetto, gli eventi meteorologici estremi sono costati agli Stati Uniti circa 188 miliardi di dollari tra il 2011 e il 2012, di cui ben 70 miliardi legati solo ai danni provocati dall’uragano Sandy. Inoltre, quattro americani su cinque vivono in contee che sono state colpiti da almeno un disastro meteorologico negli ultimi sei anni. Nella dichiarazione si legge: “le comunità di tutto il paese sono in prima linea nell’affrontare tre sfide correlate fra loro: il record di eventi meteorologici estremi alimentati dai cambiamenti climatici, un sistema energetico inaffidabile e costoso e l’incertezza economica in atto. Man mano che il ritmo del cambiamento accelera, città e contee devono lavorare per rendere le comunità più resilienti, ovvero in grado di riprendersi dalle interruzioni in modo sostenibile e di mantenere una buona qualità di vita per tutti”.

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