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Crisi climatica, gli italiani sono i meno negazionisti d’Europa

Un sondaggio sulla percezione della crisi climatica in 6 paesi europei rileva che gli italiani sono i più consapevoli della dimensione antropica del cambiamento climatico e sono anche tra i più preoccupati

Crisi climatica: 1 italiano su 10 crede che l’uomo non sia responsabile
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La rilevazione sulla crisi climatica è stata realizzata dal King’s College di Londra

(Rinnovabili.it) – Rispetto ai loro concittadini europei, gli italiani sono più convinti che la crisi climatica in atto sia principalmente dovuta al climate change di origine antropica. La pensano così 82 italiani su 100, mentre la media è del 74% e i meno persuasi sono i norvegesi (61%). Ma ci sbagliamo, più o meno come tutti gli altri europei, sul consenso della comunità scientifica. Per noi italiani solo 68 scienziati ogni 100 sposerebbero la tesi del ruolo dell’uomo nel clima che cambia, mentre la realtà è che il consenso è quasi assoluto, visto che supera il 99,9%.

Sono alcuni dei punti salienti di un sondaggio del King’s College di Londra sulla percezione della crisi climatica. Condotto su un campione di 12.000 persone che abitano in 6 paesi europei (Italia, Norvegia, Gran Bretagna, Irlanda, Germania, Polonia), mette a nudo quanto siano ancora diffuse le false credenze attorno alla crisi climatica.

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Italiani, poco negazionisti del clima. “Solo” 1 su 10 crede che l’affermazione “il cambiamento climatico è principalmente causato dall’attività umana” sia falsa. Sommato all’8% di persone che è incerto, arriva a un 18% – quasi un quinto della popolazione – che ha dubbi sull’apporto antropico nella crisi climatica. E quindi, forse, anche più difficoltà ad accettare le ricette per affrontarla. Tolta l’Irlanda, su valori simili ai nostri, gli altri paesi hanno una quota di negazionisti che oscilla tra il 16 e il 24% e di incerti tra l’8 e il 15%.

Ma gli abitanti del Belpaese sono anche i più sicuri che le compagnie fossili stiano tenendo nascoste delle tecnologie che permetterebbero di dire addio alle auto a diesel e benzina. Ne sono convinti 53 italiani su 100, contro una media europea del 44%. Mentre in Norvegia, il paese con il maggior tasso di diffusione degli EV, l’affermazione è condivisa solo da 29 persone su 100. Gli italiani sono anche i più a favore dello stop alle auto a benzina e diesel entro il 2035, misura appena approvata dal Consiglio UE che riscuote l’ok di 8 italiani su 10.

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Solo poco più della metà degli italiani pensa che subirà personalmente l’impatto del climate change entro i prossimi 10 anni, al pari di tutti gli altri paesi inseriti nel sondaggio. Mentre la percentuale sale al 70% se si parla di impatti diretti, ma sul Belpaese in generale. Quasi tre quarti degli intervistati italiani è preoccupata per gli effetti della crisi climatica su di sé (l’85% per quelli sull’Italia), che diventano 88 su 100 quando la preoccupazione è riferita alle future generazioni.