Rinnovabili • Record temperatura oceani: mari mai così bollenti come nel 2023 Rinnovabili • Record temperatura oceani: mari mai così bollenti come nel 2023

Le ondate di calore marine sono triplicate in 80 anni

Metà delle ondate di calore marine osservate dal 2000 in poi non si sarebbero verificate senza il riscaldamento globale antropico. Lo studio pubblicato su PNAS

Record temperatura oceani: mari mai così bollenti come nel 2023
Foto di Carles Rabada su Unsplash

L’aumento del riscaldamento globale ha triplicato la durata media delle ondate di calore marine in tutto il mondo dal 1940 a oggi. Questo fenomeno climatico estremo, che consiste in periodi prolungati di temperature anormalmente elevate sulla superficie del mare, sta diventando sempre più frequente, intenso e persistente. Con ricadute immediate sugli ecosistemi marini e costieri.

Un nuovo metodo per capire quanto pesa la mano dell’uomo

Lo sostiene uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, che ha valutato quanto, esattamente, il riscaldamento globale di origine antropica ha contribuito all’aumento delle ondate di calore marine.

Per quantificare questo contributo specifico, il team di ricerca – composto da scienziati dell’Istituto Mediterraneo di Studi Avanzati (IMEDEA-CSIC-UIB) e del National Centre for Atmospheric Science (University of Reading) – ha adottato un approccio innovativo: la costruzione di un “clima controfattuale”.

Cosa significa? I ricercatori hanno ricreato un modello delle temperature marine globali così come sarebbero state in un mondo senza l’aumento progressivo della temperatura globale causato dalle attività umane. Questo modello, basato su dati storici dal 1940 al 2023, mantiene la variabilità climatica interna e la cronologia degli eventi osservati, ma elimina la tendenza al riscaldamento di lungo periodo.

Il confronto tra questo scenario alternativo e le temperature reali osservate ha permesso di isolare con precisione l’effetto del riscaldamento globale antropico sulle ondate di calore marine.

Ondate di calore marine, un’accelerazione preoccupante dal 2000 in poi

I dati emersi dallo studio sono inequivocabili:

  • Circa la metà delle ondate di calore marine osservate dal 2000 in poi non si sarebbero verificate senza il riscaldamento globale.
  • Il numero di giorni all’anno in cui gli oceani sperimentano condizioni di calore estremo è triplicato, passando da una media di 15 giorni negli anni ’40 a circa 50 oggi. In alcune aree, come l’Oceano Indiano, si raggiungono picchi di 80 giorni all’anno.
  • L’intensità massima delle ondate di calore marine è aumentata di 1°C rispetto ai valori del secolo scorso.

Il riscaldamento globale è quindi responsabile di circa il 50% delle ondate di calore marine osservate e ha aumentato significativamente sia la frequenza che la gravità di questi eventi estremi.

Le conseguenze? Ecosistemi vulnerabili come le praterie di fanerogame marine (seagrass meadows) e le barriere coralline vengono danneggiati o distrutti da temperature elevate persistenti, mettendo in crisi la biodiversità marina. Le specie che dipendono da questi habitat, come pesci, molluschi e crostacei, perdono risorse vitali e possono andare incontro a estinzioni locali. Inoltre, acque più calde aumentano l’evaporazione, contribuendo a un clima più instabile e più eventi meteorologici estremi, come uragani e precipitazioni intense, con rischi crescenti per le aree costiere.

About Author / La Redazione