Rinnovabili • Emissioni cemento: +17% nel 2050, prevede Rhodium Group

Le emissioni del cemento cresceranno del 17% entro il 2050

A trainare la crescita di uno dei settori hard-to-abate – che oggi è già il 4° inquinatore mondiale, dietro Cina, USA e India – sarà il boom demografico ed economico nei paesi in via di sviluppo. Entro metà secolo il cemento supererà per emissioni tutto il trasporto globale su strada. Anche se la Cina – il paese che negli ultimi decenni ha centuplicato la produzione domestica di cemento – rallenta, la curva emissiva globale crescerà

Emissioni cemento: +17% nel 2050, prevede Rhodium Group
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I soli paesi in via di sviluppo raddoppieranno le emissioni del cemento entro metà secolo

(Rinnovabili.it) – Tra il 1970 e il 2020, la produzione di cemento in Cina è cresciuta di 100 volte mentre nel resto del mondo la curva è salita appena del 3,2%. Lo sviluppo, soprattutto delle infrastrutture, ha trainato al rialzo l’uso di questo materiale – e con lui le emissioni del cemento, uno dei settori hard-to-abate per cui non esistono ancora soluzioni valide su larga scala per la decarbonizzazione. La traiettoria cinese è eccezionale ma potrebbe essere seguita da molti dei paesi in via di sviluppo nei prossimi decenni, avverte un rapporto di Rhodium Group rilasciato ieri.

In prospettiva, i gas serra generati dal settore nei paesi non OCSE (ed escludendo la Cina) hanno il 67% di probabilità di raddoppiare entro la fine del secolo. Già entro il 2050 le emissioni del cemento, oggi il 6% dei gas serra globali, potrebbero superare quelle del trasporto su strada in tutto il mondo.

Affrontare le emissioni del cemento

Nel rapporto, l’ente statunitense calcola la traiettoria futura del settore su scenari diversi per crescita economica e demografica. “Nello scenario economico e demografico medio, si prevede che la domanda pro capite in Cina, che nel 2020 era più di tre volte la media globale, scenderà a livelli più alla pari con il resto del mondo entro la fine del secolo, a causa del rallentamento dell’urbanizzazione e della crescita economica. Nel frattempo, la domanda pro capite nell’OCSE diminuisce di quasi il 50% e il resto del mondo converge verso la media globale”, spiega il rapporto.

Questo non significa che la curva emissiva globale del cemento resterà piatta. La domanda al di fuori della Cina e dell’area OCSE, infatti, aumenterà dall’attuale quota del 30% del totale globale per raggiungere il 56% entro il 2050 e l’84% entro il 2100. Il bilancio netto parla di un probabile picco emissivo già durante questo decennio, complice la frenata cinese, e una lieve diminuzione sui livelli attuali entro il 2050.

“Questa è una buona notizia, ma le emissioni rimangono ostinatamente elevate e potrebbero aumentare nuovamente nella seconda metà del secolo”, avverte Rhodium Group. Gli scenari divergono molto: le emissioni del cemento potrebbero crescere del 17% oppure, nel caso migliore, scendere del 39% entro il 2050. Incertezza, questa, che è dovuta proprio a cosa accadrà nei paesi in via di sviluppo.

L’osservato speciale è l’Africa. Per il continente lo scenario peggiore prevede un aumento fino a 8 volte entro il 2100. “Entro la fine del secolo il continente diventerà il più grande produttore di cemento per tenere il passo con una popolazione in crescita”, sottolinea il rapporto.