Rinnovabili • microplastiche nella placenta

Tutte le mamme potrebbero avere microplastiche nella placenta?

L’Università del New Mexico ha testato 62 campioni in cerca di microplastiche nella placenta. Le ha trovate nel 100%

microplastiche nella placenta
Foto di Anastasiia Chepinska su Unsplash

La presenza così diffusa di microplastiche nella placenta è motivo di preoccupazione

(Rinnovabili.it) – In un lavoro recente, raccontato anche da Rinnovabili.it, un team di ricerca aveva scoperto una contaminazione da microplastiche nella placenta di un gruppo di donne hawaiane che si erano sottoposte ai test. Adesso, un nuovo esperimento condotto dalla New Mexico Health Sciences University ha rivelato la presenza di microplastiche nella placenta umana in tutti i 62 campioni di placenta testati. 

Polietiliene, PVC e nylon nei nostri corpi

Utilizzando un nuovo strumento analitico, gli scienziati hanno rilevato concentrazioni variabili di queste pericolose particelle. La concentrazione andava da 6,5 a 790 microgrammi per grammo di tessuto. Sebbene le quantità possano sembrare ridotte, i ricercatori sono preoccupati per gli effetti sulla salute, considerando l’aumento costante delle microplastiche nell’ambiente. 

Il polietilene è risultato essere il polimero più diffuso nella plastica trovata nella placenta, pari al 54% delle particelle totali. Altri polimeri includono PVC e nylon. Il processo analitico innovativo ha previsto la saponificazione e la pirolisi per quantificare accuratamente le microplastiche. 

Effetti sulla salute, il dibattito è aperto ma le preoccupazioni sono alte

Le microplastiche presenti nell’ambiente derivano da materiali che si degradano e finiscono nelle acque sotterranee, entrando negli ecosistemi e nelle catene alimentari. Nessuno ne è immune: esseri umani, animali e piante sono spesso contaminati da questi piccoli frammenti. Tradizionalmente si presume che la plastica sia biologicamente inerte, ma alcune microplastiche sono così piccole da essere misurate in nanometri, e sono in grado di attraversare le membrane cellulari.

L’accumulo di microplastiche nei tessuti umani potrebbe contribuire a problemi di salute come malattie infiammatorie intestinali, cancro al colon e calo della fertilità. Ma nonostante nel nostro corpo alberghino ormai da tempo particelle di plastica, gli effetti sulla salute non sono ancora chiari. Il tempo di degradazione di alcune è di centinaia di anni e gli studi si stanno concentrando sul comprendere i reali impatti sanitari. Intanto la presenza di plastica nell’ambiente continua ad aumentare.