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Termal Group porta in fiera l’efficienza energetica

Anche quest’anno il Gruppo Termal partecipa, con una novità, a Farete, l’evento del 7 e 8 settembre organizzato da Unindustria a Bologna Fiere

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Da sempre sensibile al tema dello sviluppo imprenditoriale e sostenibile, anche quest’anno il Gruppo Termal partecipa, con una novità, a Farete, l’evento del 7 e 8 settembre organizzato da Unindustria a Bologna Fiere per favorire l’incontro con le aziende e moltiplicare le occasioni di business.

Attivo da oltre 30 anni nella distribuzione di prodotti per la climatizzazione residenziale, commerciale e industriale, il Gruppo Termal di Bologna ha sempre partecipato a Farete, portando al centro dell’attenzione la mobilità elettrica e le soluzioni rivolte al mondo edile per realizzare edifici energeticamente autosufficienti. Si tratta di due attività attraverso cui Termal Group si fa portavoce di una sensibilità verso la green economy e le problematiche di sostenibilità ambientale.

Il primo è un settore in cui opera con i marchi Wayel e Hinergy Bikes: bici elettriche a pedalata assistita per una mobilità urbana totalmente green a cui si affianca anche Solingo, il primo ciclomotore elettrico alimentato anche da energia solare. Nel 2014, con il lancio produttivo  di Solingo, Termal avvia nel 2014 il processo di rilocalizzazione dalla Cina in Italia della produzione di bici elettriche, lanciando il progetto FIVE la fabbrica energeticamente autosufficiente in cui verranno realizzati veicoli elettrici completamente Made in Italy.
La seconda attività, con cui il gruppo bolognese si presenta a Farete, afferisce alle proposte impiantistiche che è in grado di proporre Termal Zeb, la società di Termal specializzata nella consulenza e nel servizio rivolti agli imprenditori edili per la realizzazione di edifici a consumo ZERO (ZEB: zero Energy building), come l’esigente normativa attuale richiede.

Da pochi mesi Termal Zeb, ed è questa la novità, si presenta rafforzata nella sua offerta.
In luglio 2015 è stata formalizzata la partnership, mediante l’acquisizione di quote, tra Termal Group e Geetit Srl, tra le prime aziende operanti come ESCo (Energy Service Company) in Emilia Romagna, specializzata dal 2005 nell’erogazione dei servizi energetici alle imprese.

L’acquisizione rientra nel piano di consolidamento del Gruppo Termal al fine di sviluppare il mercato dell’efficienza energetica anche in modalità ESCo, ovvero arrivando a finanziare direttamente gli interventi oggetto di risparmio oltre che poter seguire autonomamente tutte le fasi di processo: dalla progettazione, alla fornitura dei prodotti, alla realizzazione e gestione degli impianti.
Con l’operazione di partnership si è dato corpo sul mercato ad una realtà unica che possa dunque proporre sull’intera filiera di prodotto e servizio ogni soluzione per gli interventi di efficientamento.
Nella due giorni di Farete sarà presentato per la prima volta al pubblico di stakeholders e visitatori il servizio competitivo nell’edilizia sostenibile e come le aziende possano creare un valore economico dall’efficienza energetica, saltando la fase dell’incertezza dei capitali e del rischio economico d’impresa.

I clienti di Geetit Srl potranno infatti avvalersi della costante innovazione tecnologica garantita dai marchi trattati da Termal (primo tra tutti Mitsubishi Heavy Industries), dell’esperienza dei soci fondatori di Geetit Srl maturata nell’ottimizzazione di complessi energivori e della competenza normativa fondamentale per acquisire e gestire finanziamenti.

Fabrizio Casadio, Vice Presidente del Gruppo Termal commenta così l’acquisizione avvenuta:

«La partnership  ci consente di finalizzare un legame con un operatore, quale Geetit, che si è già affermato in una posizione di leadership nel settore energetico ed è dotato delle competenze necessarie a supportare lo sviluppo del Gruppo. L’operazione ci permette di guardare con maggiore ambizione al settore dell’efficienza energetica, al quale Termal ha fortemente creduto anticipando addirittura i tempi e considerandolo, allora come oggi, ad altissimo potenziale di sviluppo. La nuova strategia intrapresa da Termal Group punta ad un approccio di integrazione con le attività delle due realtà, che creeranno valore e opportunità finanziarie sul mercato della gestione dell’energia sostenibile».

Termal Group, attraverso Geetit si presenta a Farete con un’offerta di energy management competitivo a 360 gradi per le aziende: abbattimento dei costi grazie al miglioramento delle pratiche di utilizzo delle risorse energetiche, riducendone al minimo i consumi ma mantenendo inalterato il livello prestazionale; sviluppo sostenibile attraverso un sistema di gestione dell’energia efficiente; nuovi modelli di approvvigionamento e tecnologie innovative che garantiscono competitività e raggiungimento degli obiettivi fissati nell’Audit iniziale e, infine, la veicolazione di un’immagine positiva per l’azienda stessa.

Con l’implementazione di un sistema di gestione dell’energia, l’azienda comunica a partner e clienti di operare secondo il principio di utilizzo razionale dell’energia e di contribuire alla salvaguardia delle risorse naturali.

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Rinnovabili • Batterie al sodio allo stato solido

Batterie al sodio allo stato solido, verso la produzione di massa

Grazie ad un nuovo processo sintetico è stato creato un elettrolita di solfuro solido dotato della più alta conduttività per gli ioni di sodio più alta mai registrata. Circa 10 volte superiore a quella richiesta per l'uso pratico

Batterie al sodio allo stato solido
via Depositphotos

Batterie al Sodio allo Stato Solido più facili da Produrre

La batterie allo stato solido incarnano a tutti gli effetti il nuovo mega trend dell’accumulo elettrochimico. E mentre diverse aziende automobilistiche tentano di applicare questa tecnologia agli ioni di litio, c’è chi sta percorrendo strade parallele. É il caso di alcuni ingegneri dell’Università Metropolitana di Osaka, in Giappone. Qui i professori Osaka Atsushi Sakuda e Akitoshi Hayash hanno guidato un gruppo di ricerca nella realizzazione di batterie al sodio allo stato solido attraverso un innovativo processo di sintesi.

Batterie a Ioni Sodio, nuova Frontiera dell’Accumulo

Le batterie al sodio (conosciute erroneamente anche come batterie al sale) hanno conquistato negli ultimi anni parecchia attenzione da parte del mondo scientifico e industriale. L’abbondanza e la facilità di reperimento di questo metallo alcalino ne fanno un concorrente di primo livello dei confronti del litio. Inoltre l’impegno costante sul fronte delle prestazioni sta portando al superamento di alcuni svantaggi intrinseci, come la minore capacità. L’ultimo traguardo raggiunto in questo campo appartiene ad una ricerca cinese che ha realizzato un unità senza anodo con una densità di energia superiore ai 200 Wh/kg.

Integrare questa tecnologia con l’impiego di elettroliti solidi potrebbe teoricamente dare un’ulteriore boost alla densità energetica e migliorare i cicli di carica-scarica (nota dolente per le tradizionali batterie agli ioni di sodio). Quale elettrolita impiegare in questo caso? Quelli di solfuro rappresentano una scelta interessante grazie alla loro elevata conduttività ionica e lavorabilità. Peccato che la sintesi degli elettroliti solforati non sia così semplice e controllabile. Il che si traduce in un’elevata barriera per la produzione commerciale delle batterie al sodio allo stato solido.

Un Flusso di Polisolfuro reattivo

É qui che si inserisce il lavoro del team di Sakuda a Hayash. Gli ingegneri hanno messo a punto un processo sintetico che impiega sali fusi di polisolfuro reattivo per sviluppare elettroliti solidi solforati. Nel dettaglio utilizzando il flusso di polisolfuro Na2Sx come reagente stechiometrico, i ricercatori hanno sintetizzato due elettroliti di solfuri di sodio dalle caratteristiche distintive, uno dotato della conduttività degli ioni di sodio più alta al mondo (circa 10 volte superiore a quella richiesta per l’uso pratico) e uno vetroso con elevata resistenza alla riduzione.

Questo processo è utile per la produzione di quasi tutti i materiali solforati contenenti sodio, compresi elettroliti solidi e materiali attivi per elettrodi“, ha affermato il professor Sakuda. “Inoltre, rispetto ai metodi convenzionali, rende più semplice ottenere composti che mostrano prestazioni più elevate, quindi crediamo che diventerà una metodologia mainstream per il futuro sviluppo di materiali per batterie al sodio completamente allo stato solido“.  I risultati sono stati pubblicati su Energy Storage Materials and Inorganic Chemistry .

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.


Rinnovabili • fotovoltaico materiale quantistico

Fotovoltaico, ecco il materiale quantistico con un’efficienza del 190%

Un gruppo di scienziati della Lehigh University ha sviluppato un materiale dotato di una efficienza quantistica esterna di 90 punti percentuali sopra quella delle celle solari tradizionali

fotovoltaico materiale quantistico
via Depositphotos

Nuovo materiale quantistico con un assorbimento solare medio dell’80%

Atomi di rame inseriti tra strati bidimensionali di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. Questa la ricetta messa a punto dai fisici Srihari Kastuar e Chinedu Ekuma nei laboratori della Lehigh University, negli Stati Uniti, per dare una svecchiata alla prestazioni delle celle solari. Il duo di ricercatori ha così creato un nuovo materiale quantistico dalle interessanti proprietà fotovoltaiche. Impiegato come strato attivo in una cella prototipo, infatti, il nuovo materiale ha mostrato un assorbimento solare medio dell’80%, un alto tasso di generazione di portatori fotoeccitati e un’efficienza quantistica esterna (EQE) record del 190%. Secondo gli scienziati il risultato raggiunto supera di gran lunga il limite teorico di efficienza di Shockley-Queisser per i materiali a base di silicio e spinge il campo dei materiali quantistici per il fotovoltaico a nuovi livelli. 

leggi anche Fotovoltaico in perovskite, i punti quantici raggiungono un’efficienza record

L’efficienza quantistica esterna

Tocca fare una precisazione. L’efficienza quantistica esterna non va confusa con l’efficienza di conversione, il dato più celebre quando si parla di prestazioni solari. L’EQE rappresenta il rapporto tra il numero di elettroni che danno luogo a una corrente in un circuito esterno e il numero di fotoni incidenti ad una precisa lunghezza d’onda

Nelle celle solari tradizionali, l’EQE massimo è del 100%, tuttavia negli ultimi anni alcuni materiali e configurazioni avanzate hanno dimostrato la capacità di generare e raccogliere più di un elettrone da ogni fotone ad alta energia incidente, per un efficienza quantistica esterna superiore al 100%. Il risultato di Kastua e Ekuma, però, rappresenta un unicum nel settore.

Celle solari a banda intermedia

Per il loro lavoro due fisici sono partiti da un campo particolare della ricerca fotovoltaica. Parliamo delle celle solari a banda intermedia (IBSC – Intermediate Band Solar Cells), una tecnologia emergente che ha il potenziale per rivoluzionare la produzione di energia pulita. In questi sistemi la radiazione solare può eccitare i portatori dalla banda di valenza a quella di conduzione, oltre che direttamente, anche in maniera graduale. Come?  “Passando” per l’appunto attraverso stati di una banda intermedia, livelli energetici specifici posizionati all’interno della struttura elettronica di un materiale creato ad hoc. “Ciò consente a un singolo fotone di provocare generazioni multiple di eccitoni attraverso un processo di assorbimento in due fasi“, scrivono i due ricercatori sulla rivista Science Advances.

Nel nuovo materiale quantistico creato dagli scienziati della Lehigh University questi stati hanno livelli di energia all’interno dei gap di sottobanda ideali. Una volta testato all’interno di una cella fotovoltaica prototipale il materiale ha mostrato di poter migliorare l’assorbimento e la generazione di portatori nella gamma dello spettro dal vicino infrarosso alla luce visibile. 

La rivoluzione dei materiali quantistici

Il duo ha sviluppato il nuovo materiale sfruttando i “gap di van der Waals”, spazi atomicamente piccoli tra materiali bidimensionali stratificati. Questi spazi possono confinare molecole o ioni e gli scienziati dei materiali li usano comunemente per inserire, o “intercalare”, altri elementi per ottimizzare le proprietà dei materiali. Per la precisione hanno inserito atomi di rame tra strati di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. “Rappresenta un candidato promettente per lo sviluppo di celle solari ad alta efficienza di prossima generazione – ha sottolineato Ekuma – che svolgeranno un ruolo cruciale nell’affrontare il fabbisogno energetico globale“.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.