Climatizzatori: acquistarli nuovi conviene ad ambiente e portafoglio

Se il vostro climatizzatore ha più di 10 anni, è il momento di valutare la possibilità di sostituirlo con uno di ultima generazione. Ecco come orientarsi tra risparmi e incentivi

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Si sta avvicinando l’estate e, secondo previsioni meteo di lungo periodo, si prospetta una stagione con temperature sopra la media. La maggior parte del parco immobiliare italiano è costituito da edifici senza alcun tipo di isolamento termico delle strutture: per ovviare alle calure estive si deve ricorrere, quindi, all’utilizzo di climatizzatori.

Se il vostro climatizzatore ha più di 10 anni, questo è il momento buono per valutare la possibilità di sostituirlo con uno di ultima generazione. La convenienza si riscontra sia dal punto di vista economico, perché ad un esborso iniziale corrispondono minori costi energetici di esercizio con migliori prestazioni tecniche, sia dal punto di vista ambientale.

I vantaggi di acquistare un nuovo climatizzatore vengono riassunti brevemente dal Sig. Fabrizio Giliberti di Climaway, azienda specializzata nella vendita online di sistemi di raffrescamento e riscaldamento.

 

AGEVOLAZIONI FISCALI PER L’ACQUISTO DI UN NUOVO CLIMATIZZATORE

Le buone ragioni per l’acquisto di un climatizzatore nuovo sono molte. Iniziamo dall’elencare le diverse agevolazioni fiscali disponibili attualmente e che consentono di detrarre parte del costo del nuovo apparecchio dalla Dichiarazione dei redditi.

 

Il Bonus Condizionatori

Si tratta di un’agevolazione fiscale riconosciuta a chiunque acquisti un nuovo climatizzatore con pompa di calore e/o a risparmio energetico. Per usufruire del Bonus però bisogna che il pagamento sia documentato ed effettuato con bonifico postale, bancario, carta di credito o debito, e con una indicazione precisa nella causale di pagamento.

Ci sono 4 casistiche che rientrano nel Bonus Condizionatori:

 

  1. Bonus con ristrutturazione edile
  2. Bonus senza ristrutturazione edile
  3. Bonus Mobili
  4. Bonus per climatizzatori a risparmio energetico (anche se non ad alta efficienza)

 

Vediamo caso per caso.

 

In caso di ristrutturazione edile, il bonus condizionatori consente di detrarre il 50% della spesa purchè il nuovo apparecchio sia a risparmio energetico. La detrazione si distribuisce in 10 anni sulla Dichiarazione dei Redditi.

 

Nel caso di assenza di ristrutturazione edile, la stessa agevolazione del 50% può essere sfruttata nel caso di acquisto di un climatizzatore con pompa di calore, recuperabile sempre in 10 anni sulla Dichiarazione dei Redditi.

 

Il Bonus Mobili si può usufruire in caso di ristrutturazione straordinaria dell’abitazione: con l’esecuzione di tali interventi, l’acquisto di elettrodomestici in classe A+ e di mobili (tra cui, quindi, anche i condizionatori) godono di una detrazione del 50% dei costi sostenuti.

Una novità per il 2016 consiste nel Bonus Mobili per le giovani coppie: le coppie sposate o conviventi da almeno 3 anni in cui una componente sia under 35 e che acquistano un immobile come abitazione principale, entro il 2016 possono usufruire della detrazione anche in assenza di ristrutturazione.

 

Infine, il Bonus climatizzatori a risparmio energetico spetta a chi sostituisce un impianto di riscaldamento/raffrescamento con uno nuovo ad alta efficienza energetica. Il nuovo condizionatore deve quindi essere dotato di pompa di calore ed essere ad elevata efficienza. In questo caso la percentuale di agevolazione arriva al 65% dei costi.

In alcuni casi è prevista anche la possibilità di ottenere l’IVA agevolata del 10% anziché del 22% per parte del costo del climatizzatore nuovo.

 

Oltre alle agevolazioni fiscali, non si può non considerare che i condizionatori di ultima generazione presentano prestazioni tecniche elevate con una riduzione del consumo energetico di esercizio, ottenendo notevoli benefici in bolletta.

 

 

CLIMATIZZATORI NUOVI AMICI DELL’AMBIENTE

Oltre al portafoglio, i nuovi climatizzatori sono anche amici dell’ambiente.

Infatti, le nuove innovazioni tecnologiche consentono di ridurre drasticamente i consumi di elettricità, con un abbattimento indiretto delle emissioni di CO2 in atmosfera.

In più, per adempiere alle nuove normative europee che entreranno in vigore nel 2025 e che vieteranno l’uso di gas fluorurati per gli impianti di raffreddamento con indice di GWP superiore a 750, i produttori di climatizzatori hanno già iniziato a sviluppare modelli di elettrodomestici funzionanti con gas ad alta efficienza ma con un GWP sotto la soglia di 750.

Il futuro, poi, è del solar cooling, una tecnologia che consente di produrre aria e acqua fredda sfruttando l’energia solare. Ci sono quindi buone prospettive per integrare i climatizzatori con fonti di energia rinnovabile come i pannelli solari o fotovoltaici.

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