DL Rilancio, da associazioni italiane una proposta per il super ecobonus

Fiper, Assovetro, CNA produzione e altre 13 grandi associazioni del settore della riqualificazione energetica propongono una modifica all’articolo 119 per rendere sostenibili e appetibili da parte dei consumatori anche i singoli interventi

super ecobonus
Foto da Pixabay

(Rinnovabili.it) – Apportare alcune modifiche alla misura del super ecobonus, introdotta dal Decreto legge n.34/2020 “Rilancio”, per aggiornare anche la normativa dei singoli interventi di riqualificazione. Questo l’emendamento proposto dal alcune associazioni di settore a Governo e Parlamento. Fiper, Assovetro, CNA produzione e altre 13 grandi realtà del settore della riqualificazione energetica mettono sotto i riflettori tutti quegli interventi di retrovie che dal 2007 ad oggi avevano permesso un grande risparmio energetico al paese, ma che risultano  attualmente esclusi dal provvedimento. Un esempio? Le sostituzioni di serramenti e di schermature solari.

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Le associazioni hanno stilato due proposte, inviate sotto forma di un unico emendamento, al progetto di conversione in Legge del DL 34/2020.

L’emendamento alla norma sul super ecobonus

  1. Aumentare al 70% dell’aliquota di detrazione prevista per i singoli interventi di sostituzione di infissi o schermature solari rispetto l’attuale 50% dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
  2. Ridurre a 5 le annualità di recupero del credito anche per i singoli interventi in luogo delle 10 previste, sia nel caso di recupero fiscale diretto da parte del committente dell’intervento, sia da parte di soggetti terzi, in caso di cessione del credito o di sconto in fattura.

“Per senso di responsabilità nei confronti del Bilancio dello Stato, per motivazioni di equità e affinché le modifiche proposte non producano maggiore spesa erariale”, si “propone che per gli interventi di sostituzione di serramenti che accederanno alle detrazioni del 70%, il valore massimo di detrazione per ciascuna unità immobiliare sia abbassato a 30.000 euro in luogo dell’attuale tetto di spesa fissato in 60.000 euro”.

Confidando che Governo e Parlamento accolgano queste proposte volte ad assicurare lavoro in tempi brevi anche a migliaia di PMI, scongiurando la loro sofferenza economica e il rischio di licenziamenti, le Associazioni terranno costantemente informati i propri Soci e gli operatori di mercato sui prossimi sviluppi”.

Le associazioni: Acmi, Anaci, Anfit, Apps, Assites, Assofrigoristi,FLA-Assotende, Assovetro, CNA Produzione, Consorzio LegnoLegno, FLA-EdilegnoArredo, Finco, Fiper, Fisa, Pile, Unicmi.

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