Eolico al 100%: così si alimenta lo Schleswig-Holstein

Lo Stato tedesco raggiungerà nel 2014 una copertura totale del fabbisogno energetico grazie all’eolico. Ma l’obiettivo vero è cominciare ad esportare, per aiutare la Germania nell’uscita dal nucleare

Eolico al 100 per cento_Cosi si alimenta lo Schleswig Holstein_2(Rinnovabili) – Eolico a sufficienza non solo per autosostentarsi, ma anche per esportare. L’area dello Schleswig-Holstein è conosciuta per essere la più ventosa di tutta la Germania, e quest’anno arriverà a coprire totalmente il suo fabbisogno energetico attraverso le fonti rinnovabili. Si tratta di un calcolo netto, che dunque non tiene conto delle interconnessioni energetiche con la Danimarca a nord e il resto della Germania. Ma se il 100 per cento è un obiettivo già ambizioso di per sé, nel prossimo futuro i risultati dovrebbero essere ancora più confortanti: infatti lo Stato, il più settentrionale della Federazione tedesca, punta a raggiungere picchi del 300 per cento. Un simile record permetterebbe allo Schleswig-Holstein di diventare esportatore di energia, e a contribuire per l’8 per cento al fabbisogno dell’intera nazione. Adesso è dunque il momento di dotare l’area delle necessarie infrastrutture per vendere l’energia in eccesso, e spingere una transizione che vede la Germania impegnata a raggiungere, entro il 2025, il 40-45 per cento di rinnovabili. Un tetto che, tuttavia, non soddisfa il ministro per la Politica energetica tedesco, Robert Habeck. Questi ha dichiarato che è necessario fare di più per colmare il vuoto che lascerà l’abbandono dell’approvvigionamento da fonte nucleare. Se nel 2013 le rinnovabili tedesche, per quanto riguarda l’uso domestico, si attestavano al 25 per cento, un altro 15 era coperto dall’energia atomica. La dismissione delle centrali promessa dal governo reca come data di scadenza il 2022. Ecco perché, secondo il ministro, è necessario stringere i tempi accorciando di tre anni il taglio del traguardo del 40 per cento. Una corsa all’energia verde che, tuttavia, è frenata dalle fonti fossili. Se di certo il 2022 sarà l’anno dell’uscita tedesca dall’era del nucleare, è anche vero che verrà utilizzata questa scadenza per procrastinare un taglio netto all’utilizzo delle fonti tradizionali. Come a dire: ci stiamo impegnando su una riforma molto complessa, al carbone penseremo un’altra volta.

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