L’eolico galleggiante si bagna nel Mare di Sicilia: maxi progetto da 2,9 GW

Renexia ha presentato al Ministero per l’Ambiente il progetto da 9 miliardi di euro: centinaia di turbine galleggianti in grado di fornire energia a 3,4 milioni di famiglie

eolico galleggiante
Credits: Jplourde umaine, Own work, CC BY-SA 4.0, Link

Il primo impianto di eolico galleggiante in Italia sarà di taglia maxi

(Rinnovabili.it) – Dal near-shore all’offshore. Dal porto di Taranto al mare di Sicilia. Renexia, società del Gruppo Toto, continua a credere nell’eolico marino e dopo il travagliato lancio del progetto nelle acque pugliesi con Beleolico, è pronta a fare le cose in grandi. Come? Con MeDWos, primo maxi impianto di eolico galleggiante in Italia. Sulla carta la futura centrale vanterà centinaia di turbine poste a 60 km dalla costa, per una capacità complessiva di ben 2,9 GW. Gli aerogeneratori saranno del tipo floating, ossia senza fondamenta fisse ma realizzati su piattaforme galleggianti. Questa tecnologia permette di lavorare in mare aperto, dove i fondali sono profondi anche 800 metri. Si tratta di un elemento fondamentale sia per catturare i venti più forti che soffiano lontani dalla costa, sia per tutti quei Paesi, come l’Italia, che possiedono pochi fondali bassi sfruttabili dall’eolico offshore.

Leggi anche Dal fotovoltaico marino all’idrogeno: l’innovazione verde firmata Saipem

La società fa sapere di aver già presentato il suo progetto al Ministero dell’Ambiente per ottenere la necessaria VIA e aver fatto domanda a quello delle Infrastrutture per la concessione marittima. L’iter burocratico è dunque ancora tutto all’inizio e lavori non dovrebbero cominciare prima del 2023. A patto ovviamente di non scontrarsi con gli stessi problemi che hanno rallentato l’impianto di Taranto. A regime – la data ipotizzata per il fine lavori è il 2025 – l’impianto eolico galleggiante siciliano dovrebbe essere in grado di soddisfare il fabbisogno elettrico di 3,4 milioni di famiglie

Come spiegato dal Gruppo Toto al Sole 24 ore la distanza delle turbine è stata “giudicata adeguata per non ostacolare in nessun modo Sial il traffico marittimo commerciale, sia quello turistico”. E ovviamente per non interferire con le rotte migratorie, né con la vista dalle spiagge.

Ma soprattutto l’impianto sarà il trampolino di lancio per lo sviluppo che attende del settore. Come ricordato solo qualche giorno fa il neonato Manifesto per l’eolico offshore italiano, il PNIEC presentato dal governo prevede di realizzare almeno di 900 MW eolici nelle acque mediterranee entro la fine del prossimo decennio.

Leggi anche Ecco il Manifesto per lo sviluppo dell’eolico offshore in Italia

Articolo precedenteDeforestazione: come ti abbatto l’Amazzonia con una tazzina di caffé
Articolo successivoLa road map di Hitachi Rail: visione e innovazione green

1 commento

  1. C’é un errore nelle unitá di misura, se 190 turbine dovessero raggiungere una potenza complessiva di 2900MW vuol dire che ogni turbina dovrebbe avere una potenza superiore ai 15MW. Credo che neanche esistano turbine così grandi e se esistessero non sarebbero adatte a essere di tipo galleggiante e sopratutto non sarebbero adatte ai venti della Sicilia!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!