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Cosa aspettarsi dall’idrogeno pulito 2024?

Secondo le Prospettive di Mercato di BNEF la produzione di idrogeno pulito potrebbe triplicare nel 2024, mentre la domanda rimarrà bassa e il midstream continua ad andare a rilento

idrogeno pulito 2024
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Le previsioni sull’idrogeno pulito 2024

Nel 2023 lo slancio globale dell’idrogeno pulito ha dimostrato di riuscire ad andare avanti nonostante gli innegabili ostacoli macroeconomici sulla propria strada. Il numero di progetti annunciati è cresciuto di circa il 35% arrivando a oltre 1.400 rispetto ai circa 1.050 di inizio anno. Per un totale di più di 570 miliardi di dollari di investimenti fino al 2030. Ma soprattutto ha dispiegato un’ottima capacità produttiva: oltre 1 GW di elettrolizzatori in esercizio distribuiti a livello globale (400 MW aggiunti nel 2023) e un totale di 12 GW che hanno superato il FID. La domanda che nasce spontanea è: cosa aspettarsi dall’idrogeno pulito nel 2024?

A buttare un occhio nel futuro a breve e brevissimo termine del vettore è BloombergNEF nel suo nuovo “1H 2024 Hydrogen Market Outlook”, riassunto nei punti fondamentali dal capo analista Martin Tengler. Come spiega Tengler la produzione di idrogeno pulito potrebbe triplicare nel 2024 e, sulla base dei progetti pianificati, moltiplicare per trenta entro la fine di questo decennio. L’offerta del vettore continuerà a crescere quindi a ritmi massicci, spinta dal costante incremento impiantistico. BNEF stima che le consegne degli elettrolizzatori crescano di 2-3 volte quest’anno, confermando l’overproduzione manifatturiera. “Si tratta di un risultato impressionante, ma ben lontano da ciò che la maggior parte dei governi ha previsto nelle proprie strategie“, scrive l’analista di BNEF.  Tra azioni politiche e target rimane, infatti, un gap consistente che Bloomberg suggerisce di colmare con incentivi sulla domanda più forti, prezzi del carbonio più alti e sostegno ai processi di trasporto e stoccaggio.

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Il vero problema è la domanda. “Solo il 12% della capacità di produzione di H2 pulito che dovrebbe entrare in servizio entro il 2030 ha identificato un acquirente […]. Solo un decimo del volume contrattuale è vincolante”. Non solo. Il Midstream – ossia le operazioni che riguardano il trasporto e lo stoccaggio – rappresenta ancora un tassello debole. “Le prime grandi caverne saline per immagazzinare H2 pulito sono in costruzione negli Stati Uniti e in Europa, mentre l’Europa sta sviluppando condutture per l’H2, ma le quantità sono insufficienti”.

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