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Idrogeno solare, a Fukushima l’impianto più grande del mondo

Entra nel vivo il Fukushima Hydrogen Energy Research Field (FH2R), l’impianto da 10 MW, realizzato in Giappone dalla Toshiba. Ad alimentarlo sarà il vicino campo fotovoltaico

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Fukushima Hydrogen Energy Research Field (FH2R) Credit: Toshiba

La nuova centrale produrrà 1.200 Nm 3 di idrogeno solare all’ora

(Rinnovabili) – Taglio del nastro per il Fukushima Hydrogen Energy Research Field (FH2R), il più grande impianto di produzione idrogeno solare mai realizzato al mondo. L’annuncio arriva da Toshiba che, assieme all’organizzazione di ricerca NEDO, a Tohoku Electric Power e a Iwatani, sta portando avanti il progetto da febbraio 2018.

L’iniziativa, come dice il nome stesso, ha come oggetto l’avvio della produzione di idrogeno nella prefettura di Fukushima, e più precisamente nella città di Namie. Ad alimentare l’impianto non sarà solo la rete nazionale, ma anche la vicina centrale fotovoltaica. L’obiettivo dell’iniziativa è infatti dimostrare di poter realizzare una struttura in grado di sfruttare i picchi di produzione rinnovabile (e, in un sistema integrato, l’eccesso di offerta in rete) per sintetizzare idrogeno a basso costo.

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A livello impiantistico non si tratta di una novità. Paesi come Olanda, Australia e Germania hanno già intrapreso iniziative simili. Tuttavia, la taglia della centrale – 10 MW – ha fatto per ora meritare alla Toshiba il record mondiale.

Come funziona l’FH2R?

Nel dettaglio FH2R utilizza 20 MW di moduli fotovoltaici, installati su un sito di 180.000 metri quadrati, assieme all’elettricità della rete per far funzionare un’unità di elettrolisi da10 MW. “Ha la capacità di produrre, immagazzinare e fornire fino a 1.200 Nm 3 di idrogeno all’ora (funzionamento a potenza nominale)”, spiega la società giapponese in una nota stampa.

L’idrogeno solare viene prodotto e immagazzinato in base alla domanda del vettore e alle previsioni di offerta. “La sfida più importante nell’attuale fase di test è quella di utilizzare il sistema di gestione dell’energia a idrogeno per ottenere la combinazione ottimale di produzione e stoccaggio, regolando il bilanciamento della domanda della rete elettrica, senza l’uso di batterie di accumulo”, ha aggiunto Toshiba. 

Per riuscire nell’intento, i test identificheranno la tecnologia di controllo del funzionamento ottimale in grado di combinare la risposta alla domanda della rete con quella del vettore.

Il gas prodotto sarà, quindi utilizzato per rifornire mezzi di trasporto, utenti domestici e industriali nella prefettura di Fukushima, nell’area metropolitana di Tokyo e in altre regioni.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.