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Idrogeno verde importato, la Germania prepara nuove aste

Il Ministero tedesco dell’economia metterà a disposizione fino a 3,53 miliardi di euro del Fondo per il clima per acquistare idrogeno verde e i suoi derivati da diverse regioni di importazione

idrogeno verde importato
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La Germania punta sull’idrogeno verde importato. E lo fa stanziando nuove risorse per il suo meccanismo a doppia asta, uno degli strumenti consentiti dell’Unione europea per mettere in contatto domanda ed offerta. L’annuncio è arrivato in questi giorni dal Ministero federale dell’economia e della protezione del clima (BMWK), pronto a replicare su larga scala i risultati raggiunti nel 2022 con la prima asta pilota nazionale per l’H2.

“La Germania sta lavorando alla costruzione di un mercato dell’idrogeno praticabile”, ha commentato il ministro Robert Habeck. “Dalla fine di questo decennio vogliamo poter importare quantità significative di idrogeno per la nostra industria e per l’approvvigionamento energetico. In stretta collaborazione con la Banca europea dell’idrogeno, stiamo accelerandone la crescita insieme ai Paesi Bassi e aprendo interessanti offerte di cooperazione ai paesi partner.”

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Berlino intende realizzare a livello nazionale una capacità di elettrolisi di almeno 10 GW entro il 2030. Ma ai fini della decarbonizzazione – spiega lo stesso dicastero – servirà molto più H2 verde e il paese non ha abbastanza elettricità rinnovabile per questo fine. Ecco perché il governo ha elaborato una strategia per l’idrogeno verde importato. L’obiettivo è continuare a cooperare con paesi come Norvegia, Danimarca, Austria, Italia, Canada e Namibia. Stringendo partenariati strategici con l’Africa meridionale e occidentale, nonché con l’Australia in termini di futura fornitura di idrogeno pulito.

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 Secondo un recente rapporto di T&E la strada potrebbe dimostrarsi più in salita del previsto, ma la Germania non sembra troppo preoccupata. L’idea è di riversare 3,53 miliardi di euro dal Fondo per il clima e la trasformazione nell’acquisto del vettore e dei suoi derivati dal 2027 al 2036.

Il modello sarà ancora una volta quello della “doppia asta”. Nel dettaglio una filiale della Fondazione H2Global aprirà un’asta internazionale per l’acquisto di idrogeno verde e derivati dell’idrogeno da diverse regioni estere di importazione. L’offerta più economica riceverà un contratto di acquisto a lungo termine. “Ciò – si legge nella nota stampa ministeriale – offre ai fornitori la sicurezza di pianificare ulteriori investimenti nella produzione”. I volumi di H2 acquistati verranno vendute ai clienti attraverso una seconda asta e a un prezzo competitivo. I fondi messi a disposizione serviranno a compensare la differenza tra i prezzi della domanda e dell’offerta.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.