India: stop alle centrali a carbone nei prossimi 10 anni

L’India non costruirà nuove centrali a carbone oltre a quelle già previste. Almeno fino al 2027, poi si vedrà. Intanto pensa di installare nei prossimi 10 anni altri 100 GW di eolico e solare

India: stop alle centrali a carbone nei prossimi 10 anni

 

(Rinnovabili.it) – L’India non costruirà nessuna nuova centrale a carbone oltre a quelle già previste fino ad ora. Almeno fino al 2027, poi si vedrà. L’annuncio arriva dall’Autorità centrale per l’elettricità (CEA) con la bozza di piano rilasciata nel fine settimana, che ora è aperta alla consultazione pubblica. Quarto inquinatore mondiale, con un’economia in rapida crescita e poca volontà di adeguarsi alla lotta contro il riscaldamento globale, con questa proposta l’India fa un passo in avanti tenendosi però le mani libere.

Il piano presentato da CEA copre i due quinquenni del 2017 e del 2022. Per il primo periodo prevede il completamento e la messa in funzione di tutti gli impianti già autorizzati. Che non sono pochi: si tratta in tutto di 50 GW di capacità installata. A partire dal 2022 invece non dovrebbe essere costruito alcuna nuova centrale termoelettrica. Lo stop ha però validità solo per la seconda tranche di 5 anni: a partire dal 2027, quindi, Nuova Delhi potrebbe riprendere a puntare sul carbone. Ma va ricordato che il carbone sta diventando meno conveniente dell’energia pulita: la decisione quindi è più pragmatica e meno “ambientalista” di quanto potrebbe apparire.

 

India: stop alle centrali a carbone nei prossimi 10 anniLa bozza di proposta cerca poi di compensare il maggior sfruttamento di fonti fossili con un rilancio importante dell’energia pulita. Secondo il piano, l’obiettivo è di installare nei prossimi 10 anni altri 100 GW di eolico e solare. Se la tabella di marcia sarà effettivamente rispettata, l’India raddoppierà la sua capacità da fonti rinnovabili e potrebbe rispettare appieno i suoi impegni siglati con l’Accordo di Parigi. Infatti il presidente Modi aveva promesso di portare al 40% la quota di energia da fonti non fossili (dove alle rinnovabili si aggiunge anche il nucleare) entro il 2030. Con la proposta attuale arriverebbe a toccare il 53% già nel 2027, un balzo in avanti considerevole rispetto al 31% di oggi.

Di recente il ministro dell’Energia aveva poi annunciato il phase out di tutte le centrali a carbone più inquinanti gestite dalla compagnia statale NTPC, in servizio da oltre 25 anni, per rimpiazzarle però con impianti di nuova generazione (in tutto si tratterebbe di 11 GW). Resta il grande punto di domanda su cosa succederà dopo il 2027: anche se il documento parla di autorizzare “solo” centrali a carbone per 50 GW, l’India ha attualmente quasi 180 GW di termoelettrico in cantiere (a diversi stadi di progettazione e autorizzazione). Per ora saranno congelati, ma non c’è alcuna garanzia che tra 10 anni non verranno tirati di nuovo fuori dal cassetto.

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