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Le Big Oil sabotano i target climatici con $ 50mld di nuovi progetti

Carbon Tracker: “Tutte le maggiori compagnie petrolifere stanno scommettendo pesantemente contro un mondo di 1,5 gradi Celsius, investendo in progetti contrari agli obiettivi di Parigi”

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Credit: Divulgação Petrobras / ABr – Agência Brasil (CC BY 3.0 BR)

 

Pubblicato Breaking the Habit, nuovo rapporto sugli investimenti delle Big Oil

(Rinnovabili.it) – Il passaggio a un mondo in linea con gli obiettivi più stringenti all’Accordo sul clima di Parigi, richiede fin da subito un drastico cambiamento nel modello di crescita. Un assunto che vale per tutti, ma su cui le Big Oil fanno ancora orecchie da mercante. Secondo un nuovo studio del think tank Carbon Tracker, nel 2018 le principali compagnie petrolifere al mondo hanno approvato 18 nuovi progetti, per un valore di 50 miliardi di dollari, in netto contrasto con l’impegno climatico richiesto.

 

Nel dettaglio, il documento fa le pulci ai piani di investimento di società come Royal Dutch Shell, BP ed ExxonMobil, calcolando la compatibilità con l’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura media terrestre a più 1,5°C. I 18 progetti in questione includono quello da 13 mld di Shell sul GNL canadese e il espansione del giacimento petrolifero da 4,3 miliardi di dollari in Azerbaigian di proprietà di BP, Exxon, Chevron ed Equinor. E ovviamente, il problema si ripresenta quasi uguale nel 2019 con una serie di progetti in attesa di approvazione, che non rispettano gli obiettivi di Parigi

Il risultato, in parte facilmente prevedibile, è che il percorso imboccato dall’industria petrolifera è impostato per superare facilmente i 2°C d’aumento della temperatura terrestre.

 

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Per le Big Oil, tuttavia, non si tratta solo di ignorare gli allarmi del mondo scientifico e degli azionisti. Carbon Tracker, ha calcolato infatti che il comparto del petrolio e del gas rischia di subire importanti perdite economiche continuando a ignorare gli obiettivi sul clima. Per la precisione rischierebbero di buttare quasi 2mila milioni di dollari entro il 2030 su nuovi progetti se i governi dovessero applicare limiti più severi alle emissioni di gas serra.

“Ogni major del petrolio sta scommettendo pesantemente contro un mondo a 1,5 ° C e investendo in progetti contrari agli obiettivi di Parigi. – spiega Andrew Grant, Senior Analyst presso Carbon Tracker e autore del rapporto –  Gli investitori dovrebbero sfidare la spesa delle aziende nella produzione di nuovi combustibili fossili. Il modo migliore per preservare il valore per gli azionisti nella transizione e allinearsi con gli obiettivi dei cambiamenti climatici sarà quello di concentrarsi su progetti a basso costo che offriranno i rendimenti più elevati”.

 

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.