L’innovazione dell’Enea che fa bene alle comunità energetiche

La proposta di promuovere modelli innovativi e replicabili di gestione delle comunità energetiche attraverso strumenti hi-tech, nuove collaborazioni con enti locali e istituzioni sul territorio nazionale e la creazione di un tavolo di confronto permanente tra mondo della ricerca, istituzioni, municipalità, aziende e associazioni di categoria.

comunità energetica intelligente
via depositphotos.com

di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – Promuovere modelli innovativi e replicabili di gestione delle comunità energetiche attraverso strumenti hi-tech, nuove collaborazioni con enti locali e istituzioni sul territorio nazionale e la creazione di un tavolo di confronto permanente tra mondo della ricerca, istituzioni, municipalità, aziende e associazioni di categoria. Questo l’obiettivo della proposta dell’Enea – per la governance delle comunità energetiche basata su un insieme coordinato di interventi tecnologici, economici e sociali per migliorare la sostenibilità ambientale, la qualità della vita dei cittadini e la coesione sociale – così come emerge nel corso del convegno on-line ‘Sviluppo e futuro delle comunità energetiche in Italia’, organizzato dal dipartimento dell’Enea di Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili.

“Il modello legislativo che regolamenta le comunità energetiche funziona bene e sta iniziando a dare i suoi frutti – ha fatto presente Federico Testa, presidente dell’Enea – adesso occorre però investire sulle piattaforme e sulle infrastrutture digitali in modo da convincere chi ha ancora dei dubbi sulla nascita delle comunità energetiche che puntano sull’autoconsumo dell’energia elettrica prodotta dalle fonti rinnovabili”. “Il primo dei vantaggi – ha osservato Gianni Girotto, presidente della commissione Industria a Palazzo Madama – è quello economico, con un risparmio del 20-25% sulla bolletta. Inoltre c’è un beneficio a livello nazionale, dal momento che con la crescita delle comunità e dell’autoconsumo riusciamo a diminuire gli sbilanciamenti sulla rete, che ci costano molto, e abbiamo una bolletta nazionale più leggera”.

“E’ necessario rendere più agevole la partecipazione convinta dei soggetti che hanno la possibilità di aderire alle comunità energetiche – ha rilevato Testa – occorre, dunque, realizzare campagne di informazione per coinvolgere imprese, cittadini, e enti pubblici, e rendere così questi soggetti attori della transizione energetica. E’ una grande opportunità che va trasformata in una realtà consolidata e ben definita”. “Abbiamo maturato competenze che ci consentono di rendere disponibili alle comunità interessate un insieme di piattaforme urbane di condivisione di dati e di servizi – ha detto Stefano Pizzuti, responsabile del aboratorio smart cities and communities dell’Enea – inoltre siamo in prima linea nel campo dell’internet of things, dei big data e della blockchain”.

Per supportare e favorire lo sviluppo di nuove comunità energetiche rinnovabili, l’Enea ha sviluppato uno strumento innovativo: ‘Recon’, che consente di effettuare analisi preliminari di tipo energetico, economico e finanziario in ambito residenziale. In questo modo, in base ad alcune informazioni come consumi elettrici, caratteristiche degli impianti e parametri legati all’investimento, ‘Recon’ è in grado di stimare resa energetica, impatto ambientale, autoconsumo e condivisione dell’energia nelle comunità energetiche e di calcolare i flussi di cassa e i principali indicatori economici. “Il nostro intento – ha fatto presente Piero De Sabbata, responsabile del laboratorio cross technologies per distretti urbani e industriali – è favorire un vero e proprio cambio di paradigma verso un sistema sociale ed energetico in cui l’iniziativa parte da cittadini, istituzioni e aziende; le parole d’ordine sono decentramento, collaborazione, partecipazione. Una possibilità che apre la strada a nuove opportunità di sviluppo per la transizione energetica del nostro Paese”. Oltre a ‘Recon’, la piattaforma dell’Enea (Local energy community), si compone di altre tecnologie, tra cui un ‘cruscotto’ per la gestione di una comunità energetica rinnovabile, il portale ‘Dhomus’ per la raccolta, aggregazione e analisi dei dati.

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