Nucleare SMR, la Gran Bretagna fa sul serio: via libera ai mini-reattori

Londra ha garantito 250 milioni di euro di finanziamenti a Rolls Royce SMR, il ramo dell’azienda che si occuperà di migliorare il design e installare i primi mini reattori modulari atomici del Regno Unito

Nucleare SMR: Londra mette altri 250 mln di euro nei mini-reattori nucleari
crediti: Rolls Royce

Rolls Royce scalda i motori sul nucleare SMR inglese

(Rinnovabili.it) – Dopo gli annunci arrivano i finanziamenti veri. Londra mette sul tavolo 210 milioni di sterline (poco meno di 250 mln di euro) per i mini-reattori nucleari targati Rolls Royce. Il nucleare SMR (Small Modular Reactors) è la ricetta del governo di Boris Johnson per sostenere l’abbandono delle fossili a ritmo sostenuto e decarbonizzare l’economia britannica.

Ai finanziamenti pubblici si aggiungono altri 250 mln di sterline (293 mln di euro) mobilitati dal settore privato. Si passa così alla fase due del piano di Londra per il nucleare low-cost. Con questi fondi si migliorerà il design del nucleare SMR e si inizierà a testare il primo impianto in via sperimentale.

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Londra ha fretta perché molte sue centrali sono prossime allo spegnimento. Oggi l’energia dall’atomo garantisce il 20% del mix elettrico inglese e proviene da 13 centrali nucleari, per una capacità installata totale di 7,8 GW. Più della metà di questa capacità, però, dovrebbe finire offline entro il 2025. E nel frattempo, tutti i piani per rimpiazzarla sono rimasti impantanati, si veda l’odissea di Hinkley Point C.

“Il nuovo nucleare ha un ruolo cruciale da svolgere nella fornitura di energia affidabile, accessibile e a basse emissioni di carbonio, mentre la Gran Bretagna lavora per ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili volatili e l’esposizione ai picchi del prezzo globale del gas”, spiega Downing Street in un comunicato.

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Londra vuole rendere net-zero il suo mix elettrico già nel 2035 e punta proprio sul nucleare SMR per riuscirci. Secondo i piani, le prime centrali dovrebbero vedere la luce nel 2024. Insieme all’eolico offshore e all’adozione di sistemi di cattura, stoccaggio e riutilizzo della CO2 (CCUS), i mini-reattori sono un tassello fondamentale per gli obiettivi climatici della Gran Bretagna, che prevedono -68% di emissioni nel 2030 e -78% nel 2035.

Il nucleare SMR, infatti, ha tempi di produzione e di assemblaggio più ridotti delle centrali nucleare tradizionali. “La loro natura modulare dei componenti offre il potenziale per le parti da produrre in fabbriche dedicate e spedite su strada al sito – riducendo i tempi e i costi di costruzione”, sottolinea il governo britannico. Ogni modulo dovrebbe avere una capacità installata di 470MW, sufficiente a fornire elettricità a 1 milione di abitazioni. (lm)

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