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Materiali edilizi: il calcestruzzo flessibile fa a meno del cemento

Ideato e brevettato da un gruppo di ricercatori della Swinburne University, il nuovo calcestruzzo è costituito da materiali di scarto ed è fino a 400 volte più flessibile di quello tradizionale

calcestruzzo flessibile

 

 

La ricetta del calcestruzzo flessibile diventa più ecologica

(Rinnovabili.it) – Adatto alle costruzioni in zone sismiche, sicuro, duraturo e soprattutto più sostenibile rispetto alla tradizione. Parliamo dell’innovativo calcestruzzo flessibile inventato nei laboratori della Swinburne University, in Australia. Qui il dott. Behzad Nematollahi e il professor Jay Sanjayan hanno realizzato e brevettato un nuovo tipo di conglomerato artificiale che non solo è in grado di flettersi senza frantumarsi, ma che non richiede cemento per la sua produzione.

In realtà l’idea di un calcestruzzo flessibile ha alle spalle decenni di lavori, esperimenti e prodotti. Ma il team australiano è riuscito a migliorare ulteriormente la ricetta, riducendo la quantità di energia necessaria ed emissioni associate. Come? Abbandonando, per l’appunto, il cemento e sostituendolo con scarti industriali, come le ceneri volanti (un sottoprodotto della combustione di carbone polverizzato nelle centrali termoelettriche).

 

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“Il calcestruzzo è il materiale da costruzione più utilizzato al mondo”, spiega Nematollahi. “In effetti, è il secondo bene più consumato dagli esseri umani dopo l’acqua. La sua qualità ha un enorme effetto sulla resilienza delle nostra infrastrutture come edifici, ponti e tunnel”. Ecco perché è essenziale non solo valutare le sue prestazioni ma anche l’impatto ambientale. Il materiale tradizionale non è solo soggetto a frantumazione quando viene allungato o piegato, ma ha anche un’enorme impronta di carbonio dovuta alla calcinazione del calcare per realizzare il suo ingrediente chiave, il cemento. 

 

 

Il nuovo prodotto della Swinburne University risolve in parte questa sfida grazie all’uso di scarti. “La sua produzione richiede circa il 36 per cento in meno di energia ed emette fino al 76 per cento in meno di anidride carbonica rispetto al calcestruzzo flessibile convenzionale fatto di cemento”, aggiunge Nematollahi. E qualora dovesse spezzarsi o danneggiarsi, le minuscole fibre polimeriche incorporate nella miscela assicurano che non si frantumi. Il team afferma che questo calcestruzzo flessibile potrebbe, ad esempio, essere in aree sismiche per edifici in grado di resistere a scosse regolari senza indebolirsi. “I risultati dei nostri test di laboratorio hanno dimostrato che questo nuovo calcestruzzo è circa 400 volte più flessibile del calcestruzzo normale, ma ha una resistenza simile”, spiegano i ricercatori. Il lavoro  è stato pubblicato su Construction and Building Materials (testo in inglese).

 

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.