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L’Ecomostro trasformato

Bloccato per 16 anni a causa di problemi normativi, il complesso-mostro di 16.000mq a Trieste ha trovato una nuova vita, valorizzando l'ambiente e la qualità della vita.

(Rinnovabili.it) – C’era una volta un ecomostro. Tra la Statale 13 Pontebbana ed il centro di Villorba in provincia di Trieste, è rimasta in attesa per ben 16 anni di una monumentale colata di cemento, una struttura di 16.000mq nata per ospitare un centro commerciale, ma che a causa dell’evoluzione delle normative urbanistiche che regolavano l’edificazione nella zona, si è bloccata al solo scheletro strutturale. A permettere il completamento dell’edificio, è arrivata l’approvazione del piano integrato di riqualificazione urbana ed ambientale (PIRUEA), che ha deciso di trasformare il brutto e deturpante anatroccolo, in un complesso polifunzionale per future abitazioni e servizi.

A prendere le redini del progetto, soprannominato in passato “Le Terrazze”, lo Studio di Architettura Marco Piva, che ha dato vita ad un complesso destinato a funzioni abitative e collettive, prevedendo un auditorium, un centro benessere, un ristorante, un’area commerciale e artigianale. Al di la delle peculiarità architettoniche del nuovo progetto, la riqualificazione di questo Ecomostro, ha dimostrato la possibilità di dar nuova vita ai numerosi spazi incompiuti all’interno delle città, uscendo dall’ottica della demolizione-ricostruzione. I progettisti hanno tentato di sfruttare gli spazi aperti come aggregante sociale, mettendo le scelte progettuali di miglioramento della qualità della vita al primo posto e riconvertendo la struttura in un’ottica di efficienza energertica e rispetto ambientale.

Il Complesso è poi inserito all’interno di un vasto parco, togliendo valore al territorio circostante e  generando processi di inquinamento ambientale, per l’inutilizzo delle strutture. Dunque un punto a favore della qualità, sperando che almeno questa volta , sia concepita per durare nel tempo.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.