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Seratech sviluppa il primo mattone a zero emissioni che ricicla la CO2

Il mattone a zero emissioni della start-up britannica Seratech utilizza il carbonato di magnesio prodotto grazie al riciclo della CO2 proveniente dalle canne fumarie industriali

mattone emissioni zero
Barney Shanks, CTO di Seratech – Credits: AKT II

Il prototipo è pronto per essere commercializzato dopo oltre 18 mesi di sperimentazione e ricerca

(Rinnovabili.it) – Li avevamo conosciuti circa un anno fa quando il loro calcestruzzo a emissioni zero si era aggiudicato l’ambito premio Obel Awards 2022, oggi la start-up Seratech torna a stupire con il primo mattone a zero emissioni di CO2.

Frutto di circa 18 mesi di sperimentazione e ricerca finanziata dall’Engineering and Physical Sciences Research Council (EPSRC) e dall’Higher Education Innovation Fund (HEIF), il prototipo sviluppato dalla Seratech vince su tutti i fronti: sfrutta un legante alternativo più ecologico, utilizza la CO2 stessa per la sua produzione e abbassa notevolmente la temperatura dei forni necessaria per la sua produzione.

Il segreto del mattone a zero emissioni è il carbonato di magnesio

Alla base del mattone a zero emissioni della start-up nata dall’Imperial College di Londra, c’è un legante di carbonato di magnesio (CCMU) prodotto tramite il loro particolare processo brevettato già utilizzato in passato. Il sistema consente di utilizzare e mineralizzare, immagazzinando permanentemente, le emissioni di CO2 provenienti dalle canne fumarie industriali all’interno dello stesso ambiente costruito.

A differenza dei tradizionali mattoni di argilla che richiedono una cottura ad oltre 1.200 °C, i mattoni a zero emissioni della Seratech vengono cotti a soli 60 °C durante la notte, per essere lasciati indurire a temperatura ambiente per un massimo di due settimane in modo da acquisire la resistenza necessaria.

L’impatto delle emissioni del cemento è stato ben documentato, ma meno frequentemente discusse sono le emissioni associate ai mattoni di argilla cotta, di cui milioni vengono utilizzati nel Regno Unito ogni anno – dai un’occhiata alla Battersea Power Station!”, ha commentato Barney Shanks, Direttore Tecnico di Seratech.

Trasformare il prototipo in un prodotto commerciale

Per tradurre il concetto in un prodotto commercialmente valido, Seratech ha collaborato con gli architetti Carmody Groarke e ha ricevuto una borsa di studio per il Design Exchange Partnership dall’Arts and Humanities Research Council (AHRC). Grazie alle collaborazioni con gli ingegneri strutturali AKT II e gli specialisti dei materiali Local Works Studio, è stato possibile sperimentare diverse combinazioni di aggreganti e additivi per migliorare le prestazioni e la circolarità.

Ma la vittoria indiscussa tra i leganti perfetti per i mattoni a zero emissioni, è andata al carbonato di magnesio. Nei prossimi mesi i prototipi verranno testati approfonditamente per verificarne le prestazioni rispetto agli standard costruttivi.

L’obiettivo è che l’umanità possa continuare a costruire città e infrastrutture robuste, ma senza i costi climatici delle tradizionali miscele di cemento e con la tecnologia Seratech questo obiettivo è realizzabile!” affermano i ricercatori Seratech.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.