L’Italia si conferma per il 2022 tra i leader mondiali in edilizia certificata

Cresce nel 2022 la domanda di edifici green e l’Italia consolida la sua presenza nella Top 10 mondiale per numero di edifici certificati con i protocolli energetico-ambientali della famiglia LEED

L’Italia si colloca al nono posto nella classifica pubblicata dall’U.S. Green Building Council (USGBC) dei dieci migliori Paesi al mondo per edifici certificati LEED nel 2022. Si tratta di un risultato di grande prestigio, che manifesta concretamente l’ingente sforzo messo in campo a livello di Sistema Paese da tutti gli stakeholder coinvolti per accelerare il percorso di transizione verso uno sviluppo pienamente sostenibile nel settore dell’edilizia e dell’immobiliare.

Marco Mari, Presidente del Green Building Council Italia, esprime la soddisfazione dell’intera e ampia community di cui l’Associazione si fa portavoce, commentando l’eccellente traguardo conseguito dall’Italia: “Siamo estremamente entusiasti e orgogliosi di vedere la costante e progressiva crescita dell’Italia come uno dei Paesi leader al mondo nella lotta ai cambiamenti climatici. Questo risultato è la prova della nostra instancabile azione di advocacy pubblica e privata nel promuovere l’adozione di protocolli energetici e ambientali, come quelli della famiglia LEED – GBC. Ci aspettiamo che la crescita prosegua costante nei prossimi anni anche in considerazione dell’utilizzo sempre più ampio di strumenti di misurazione basati sulle prestazioni come Arc Skoru; infatti l’Italia è già il terzo Paese al mondo, dopo Stati Uniti e Canada, per numero di progetti attivi sulla piattaforma. Consolidiamo una forte relazione tra USGBC e GBCI per portare avanti la nostra missione comune per la transizione verso un ambiente costruito migliore, più resiliente e sostenibile”.

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L’Italia rimane fortemente impegnata nella sostenibilità: l’adozione di certificazioni LEED e di edilizia green costituisce un sostegno ai governi e alle aziende per raggiungere i loro obiettivi climatici”, afferma Kay Killmann, Direttore di GBCI Europe. “Ci auguriamo che il mercato dell’edilizia green continui a crescere non solo in Italia ma in tutta Europa”.

Nel 2022 in Italia sono stati certificati 96 progetti LEED, per una superficie totale di oltre 1,34 milioni di metri quadrati lordi (GSM). Si tratta di dati di grande impatto, che si pongono in continuità con quanto conseguito negli anni precedenti e grazie ai quali l’Italia è uno dei tre Paesi europei, insieme a Svezia e Spagna, presenti nella Top 10.

LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) è il sistema di valutazione e certificazione di edifici green maggiormente diffuso a livello mondiale. Si tratta di un sistema volontario e basato sul consenso, per la progettazione, costruzione e gestione di edifici sostenibili, altamente efficienti, salubri e in grado di perseguire logiche di riduzione dei costi. Lavorando sull’intero processo, dalla progettazione fino alla costruzione vera e propria, LEED richiede un approccio olistico, pena il non raggiungimento degli obiettivi preposti.

Nel corso degli anni, dunque, l’Italia è riuscita a confermare la sua salda e strutturata presenza all’interno della classifica individuata dall’USGBC a livello internazionale. Si tratta di un chiaro segnale di un cambiamento culturale che diviene sempre più convinto e radicato, generando una crescente domanda di edifici green certificati, capaci di ridurre l’impatto ambientale, garantendo la salute e il benessere delle persone che li vivono. Ma è anche il concretizzarsi di una fattiva transizione verso un ambiente costruito capace di minimizzare il proprio impatto in attuazione degli obiettivi del Green Deal europeo al 2050. Un percorso, quello verso un’edilizia compiutamente a emissioni zero, che in Italia viene ulteriormente stimolato anche da specifici provvedimenti legislativi emanati proprio in questi ultimi anni, quali i Criteri Ambientali Minimi e dalle procedure di rendicontazione richieste per gli investimenti nell’ambito del PNRR.

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La strada intrapresa a livello nazionale è particolarmente sfidante e chiede l’agire cooperativo e continuativo di tutti i soggetti coinvolti. Nell’ottica di definire puntuali strumenti e iniziative in grado di rispondere alle specificità del contesto edilizio italiano, caratterizzato da un’alta percentuale di edifici storici, GBC Italia è giunta anche alla definizione di un protocollo unico a livello mondiale, GBC Historic Building®, col fine di integrare l’impatto ambientale alla tutela della valenza storico-culturale, la resilienza e durabilità delle opere al fine di garantirne la trasmissione alle generazioni future. Anche attraverso queste azioni, l’Associazione, insieme ai suoi Soci, rinnova quotidianamente il proprio impegno nel promuovere la giusta transizione del mercato verso uno sviluppo pienamente sostenibile, che tenga in considerazione in maniera sistemica della componente ambientale, di quella sociale e di quella economica.

La presenza dell’Italia nella classifica pubblicata dall’U.S. Green Building Council è il riconoscimento della corretta direzione degli investimenti sostenuti, è necessario consolidare sforzi e risorse per accelerare il cambiamento verso un’edilizia sempre più sostenibile e climaticamente neutrale.

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