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Boom prezzi energia, in arrivo le misure UE ma il mercato non si tocca

Fra sette giorni la Commissione europea presenterà le proprie misure politiche per affrontare il caro energia. Simson "La priorità? Proteggere le famiglie vulnerabili"

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In arrivo misure politiche per affrontare il boom dei prezzi energia

(Rinnovabili.it) – Dopo i rincari di elettricità e gas all’ingrosso, e la conseguente fiammata sulle bollette, arriva anche la stangata sulla rete dei carburanti. Nell’ultimo periodo, sulla scia rialzista delle quotazioni petrolifere internazionali, benzina, diesel, Gpl e metano hanno imboccato una strada in salita. Arrivando, nel caso del gas, persino a duplicare il proprio costo alla pompa. Per fronteggiare il boom dei prezzi energia, l’Europa ha risposto con alcune misure di tamponamento, ad oggi del tutto provvisorie e dalla portata nazionale. Ma è evidente che serva una strategia più organizzata. E sebbene dalla recente riunione dell’Eurogruppo sia emersa una divisione fra Stati membri sulle modalità con cui affrontare la crisi energetica, l’esecutivo UE è pronto a intervenire.

Lo ha spiegato la Commissaria all’energia Kadri Simson alla sessione plenaria del Parlamento europeo sui prezzi dell’energia. Nessun intervento sulle regole del mercato elettrico, come avrebbero invece voluto Francia e Spagna, ma misure politiche. “La Commissione presenterà la prossima settimana una serie di misure che gli Stati membri possono adottare in linea con il diritto dell’UE, sia a breve che a medio termine”, ha spiega Simson. Cosa aspettarsi? Niente di realmente nuovo sulla carta. La commissaria punta i riflettori su sostegni mirati ai consumatori e pagamenti diretti a coloro che sono maggiormente a rischio di povertà energetica. O ancora, su una riduzione delle tasse sull’energia e il trasferimento degli oneri alla tassazione generale. “Tutte azioni – ci tiene a specificare – che possono essere adottate molto rapidamente, secondo le norme UE”.

Rinnovabili ed efficienza, i due strumenti contro il caro energi

“La priorità immediata dovrebbe essere quella di mitigare gli impatti sociali e proteggere le famiglie vulnerabili […] I ricavi ETS – superiori alle attese – offrono spazio per farlo. Le imprese e in particolare le PMI possono essere agevolate tramite aiuti di Stato o facilitando accordi di acquisto di energia a più lungo termine”.

Bruxelles non intende muoversi di un millimetro dalla strada della transizione ecologica, e ci tiene a ricordare come rinnovabili ed efficienza siano il vero antidoto al rincaro dei prezzi energia. “Dobbiamo essere chiari”, prosegue Simson. “L’attuale aumento ha poco a che vedere con le nostre politiche climatiche e molto a che fare con la nostra dipendenza dai combustibili fossili importati e dai loro prezzi volatili”. 

Ecco perché l’Esecutivo insiste nell’accelerare la decarbonizzazione energetica anche in questo momento di difficoltà. A partire da nuovi investimenti in flessibilità e accumulo per integrare una quota maggiore di fonti rinnovabili non programmabili nel mercato elettrico. Aprendo nel contempo la rete del gas a quote crescenti di gas verde ed europeo. “Altrettanto fondamentale è proteggere i consumatori, anche prevenendo la disconnessione, e sostenere l’autoconsumo e le comunità energetiche”.

Ovviamente la questione dello stoccaggio e l’approvvigionamento di gas, soprattutto con l’avvicinarsi dell’inverno, è quella che preoccupa di più l’UE. “Sebbene i livelli di stoccaggio comunitari siano in aumento, risultano ancora inferiori al solito in questo periodo dell’anno. La Spagna ha proposto recentemente un approvvigionamento congiunto di gas. Non si tratta di un’idea nuova ed è stata discussa in precedenza, ma la complessità e gli ostacoli pratici hanno sempre superato i benefici. Allo stesso modo, è stata proposta l’idea di un approvvigionamento congiunto di riserve di gas di emergenza su base volontaria.Valutiamo tutte queste opzioni”.