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Inflation Reduction Act, arriva la legge sul clima statunitense

Il provvedimento dovrebbe elargire almeno 369 miliardi di dollari al settore dell'energia pulita stelle e strisce

Inflation Reduction Act
By The White House – CC BY 3.0 us, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=99170775

 Cosa è l’Inflation Reduction Act (IRA)?

(Rinnovabili.it) – Il 16 agosto il presidente americano Joe Biden ha firmato l’Inflation Reduction Act (IRA), ossia il disegno di legge sulla riduzione dell’inflazione del 2022. L’atto prevede ingenti investimenti per rendere più accessibili l’assistenza sanitaria e i farmaci da prescrizione, aumentando le tasse per le società ricche. Ma soprattutto rappresenta la prima grande legge climatica federale degli ultimi 30 anni (e oltre) di storia stelle e strisce. Il testo riserva infatti quasi 370 miliardi di dollari alla lotta alle emissioni e alla sicurezza energetica del Paese.

Versione notevolmente ridotta e rivista del progetto di legge Build Back Better, proposto da Biden nel 2020, l’Inflation Reduction Act è il frutto di un inaspettato compromesso tra i Democratici del Congresso. Il provvedimento è passato alla camera per soli 220 favorevoli contro i 207 contrari. Una volta entrata in vigore la legge, aumenterà le entrate federali da una serie di settori chiave, allocando i proventi soprattutto su sanità ed ambiente.

Per le politiche verdi degli Stati Unite si tratta della prima grande mossa sui binari verso la decarbonizzazione del paese. Nel dettaglio l’Inflation Reduction Act offre crediti d’imposta sugli investimenti e sulla produzione, prestiti e politiche di sostegno a settori energetici maturi, come il fotovoltaico e l’eolico. Nel contempo incoraggia anche le nuove tecnologie come l’idrogeno e il CCUS (cattura, stoccaggio e riutilizzo della CO2), anche se su scala ridotta.

IRA: Auto elettriche e CO2

Non solo. L’Atto rivede ed espande anche i crediti d’imposta per i veicoli elettrici fornendo fino 4.000 dollari per l’acquisto di auto elettriche usate e 7.500 per l’acquisto di alcuni nuovi mezzi elettrici. Destina 9 miliardi di dollari a programmi di sconti per elettrodomestici più efficienti o ecologici. Stanzia 6 milioni di dollari per ridurre le emissioni legate alla produzione di acciaio, cemento e prodotti chimici. Impone nuove tasse per il rilascio di metano da parte della produzione, trattamento e stoccaggio degli idrocarburi. Rafforza la resilienza climatica e proteggi quasi 2 milioni di acri di foreste nazionali.

“Il Congresso – spiega BloombergNEF – ha tentato [di approvare] una legge federale sul clima per quasi tre decenni, compreso il prezzo del carbonio. Questa volta, i democratici hanno abbandonato gli approcci politici basati sul “bastone” e hanno offerto “carote” per potenziare l’implementazione della tecnologia dell’energia pulita. Il nuovo disegno di legge rappresenta un impegno senza precedenti degli Stati Uniti sul clima. Offre quasi quattro volte più finanziamenti per l’energia pulita rispetto al Recovery Act del 2009. Poiché da allora i costi delle apparecchiature per le soluzioni climatiche sono diminuiti rapidamente, l’impatto di questo nuovo ddl dovrebbe essere più di quattro volte maggiore”.

Energia pulita, gli effetti dell’Inflation Reduction Act

Secondo la Casa Bianca, le nuove disposizioni determineranno una riduzione delle emissioni ad effetto serra di 1 gigatonnellata entro il 2030. E l’installazione di 950 milioni di pannelli solari, 120.000 turbine eoliche e 2.300 impianti di batterie su scala di rete. Ma cosa prevede il Inflation Reduction Act lato rinnovabili?

  • Il Credito d’imposta sulla produzione (Production Tax Credit – PTC) è esteso ai progetti (eolico, solare, geotermico, biomasse, idroelettrico) costruiti tra il  1° gennaio 2022 e il 1° gennaio 2025. Il PTC esteso viene ridotto da 1,5 centesimi/kW a un importo base di 0,3 centesimi/kW, nel caso di progetti sopra 1 MW che non soddisfino precisi requisiti salariali e di ingaggio. Un ulteriore “bonus” del 10% è disponibile se lo sviluppatore è in grado di certificare che determinati prodotti in acciaio, ferro o manufatti che fanno parte dell’impianto sono stati prodotti negli Stati Uniti o se il progetto si trova in una “comunità energetica”. 
  • Il Credito d’imposta sugli investimenti (Investment Tax Credit – ITC) è prorogato per dieci anni. Per le strutture che iniziano la costruzione prima del 1 gennaio 2025, il disegno di legge estende l’ITC fino al 30% del costo delle apparecchiature installate per dieci anni; poi scenderà al 26% nel 2033 e al 22% nel 2034. Ed allarga il credito anche ai sistemi di stoccaggio con una capacità di almeno 5 kWh.

La legge crea diversi crediti d’imposta sulla produzione manifatturiera avanzata per alcuni componenti dell’energia pulita, della durata di 10 anni, quali: celle fotovoltaiche a film sottile o celle fotovoltaiche cristalline, wafer fotovoltaici, polisilicio di grado solare, backsheet polimerico e moduli solari.

Viene introdotto il Clean Electricity Investment Tax Credit (CEITC) per qualsiasi investimento in una struttura qualificata che produce elettricità senza emissioni e impianti di stoccaggio messi in servizio dopo il 31 dicembre 2024. Il CEITC ha un credito di base del 6% a cui si aggiungono specifici bonus.

Inflation Reduction Act statunitense, i vantaggi per i cittadini

La legge mira anche a ridurre i costi energetici residenziali concentrandosi sul miglioramento dell’efficienza energetica domestica. Le misure includono 9 miliardi di dollari in programmi di sconti energetici residenziali incentrati sul miglioramento dell’accesso a tecnologie efficienti dal punto di vista energetico e 10 anni di crediti d’imposta del 30%  per i consumatori per l’uso di pompe di calore, pannelli solari sul tetto e riscaldamento elettrico, aria condizionata e riscaldamento dell’acqua ad alta efficienza. Si stima che l’Inflation Reduction Act porterà a un risparmio medio di 500 dollari sulla spesa energetica per ogni nucleo familiare che usufruirà degli incentivi.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.