Per la 1° volta al mondo, l’Olanda metterà il primo tetto alla CO2 degli aeroporti

La misura scatterà dal 2025 e varrà singolarmente per ciascun aeroporto. La quota prevede flessibilità: gli sforamenti saranno compensabili con riduzioni più corpose in altri anni. In tutto, i 4 aeroporti del paese inquinano come 2 centrali a carbone

Tetto alla CO2 degli aeroporti: l’Olanda mette un limite assoluto
Foto di Aron Marinelli su Unsplash

Ancora da stabilire il valore del tetto alla CO2 degli aeroporti

(Rinnovabili.it) – Dal 2025, tutti gli aeroporti olandesi dovranno rispettare un limite annuo di emissioni di CO2. È la nuova misura annunciata dal governo per ridurre i gas serra del settore aereo, che a livello globale valgono il 2,5% delle emissioni. Una proposta che non ha precedenti al mondo e si basa sul fissare un tetto alla CO2 degli aeroporti in valori assoluti.

Come funzionerà il tetto alla CO2 degli aeroporti

Secondo Airport Tracker, gli aeroporti olandesi generano ogni anno, solo dai voli civili per il trasporto di persone, 8,62 milioni di tonnellate di CO2 (Mt CO2). L’equivalente dei gas serra generati in un anno da due centrali a carbone, circa il 5% dei gas serra nazionali generati in un anno. Il grosso deriva da Schiphol: lo scalo di Amsterdam è il 3° per traffico passeggeri in Europa e vale più i 8 Mt CO2.

“Attualmente non esiste uno strumento globale, europeo o nazionale che ancori legalmente le emissioni di CO2 del trasporto aereo in termini assoluti”, scrive in una lettera al parlamento il ministro delle Infrastrutture e della Gestione delle Acque Mark Harber, spiegandocome la soluzione di un tetto alla CO2 degli aeroporti sia l’unica via legalmente percorribile.

“Il tetto massimo di CO2 fornisce questo ancoraggio. Il tetto massimo di CO2 assicura gli obiettivi climatici per il trasporto aereo fissando limiti chiari e applicabili alle emissioni di CO2 consentite, creando così una garanzia per il raggiungimento degli obiettivi climatici”, prosegue la missiva. Il cap sarà applicato individualmente a ciascun aeroporto e la quota resterà fissa per alcuni anni garantendo flessibilità. Così l’aeroporto potrà compensare eventuali sforamenti con riduzioni più corpose in altri anni.

La critiche delle compagnie aeree

Un cambio di passo, quello del governo, che coincide con un serrate i ranghi dopo le molte critiche ricevute dalle compagnie aeree. Su Schiphol, infatti, il governo l’anno scorso aveva annunciato un piano con cui limitava le emissioni fissando una soglia massima di voli l’anno. La proposta aveva scatenato l’ira delle compagnie, su tutte KLM, secondo le quali per rispettare gli obiettivi climatici è sufficiente il piano per la transizione su cui si sono già impegnate. Piano che contiene, tra le altre misure, un maggior ricorso ai carburanti sostenibili per l’aviazione e l’ottimizzazione delle rotte. Ma nessuna decisione drastica o radicale.

Il governo la vede diversamente. “Gli obiettivi non sono attualmente applicabili; senza l’introduzione di un limite legale, c’è il rischio che le emissioni di CO2 dell’aviazione risultino in pratica più alte di quelle concordate”, con il risultato che gli obiettivi del piano di transizione “non saranno raggiunti”, ha aggiunto Haber.

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