Con il Ttip via libera a 82 pesticidi vietati in Ue

Se sarà approvato il Ttip, il rapporto del Center for International and Environmental Law mette in guardia sull’ondata di pesticidi in arrivo nell’Unione

Con il Ttip via libera a 82 pesticidi vietati in Ue

 

(Rinnovabili.it) – Se si approva il Ttip, in agricoltura vincerà la logica del minimo comun denominatore. Secondo un rapporto del CIEL (Center for International and Environmental Law), infatti, l’accordo di libero scambio fra USA e Ue potrebbe sgretolare le barriere ai pesticidi nocivi in vigore nel Vecchio continente.

 

I grandi gruppi commerciali di ogni settore – e quello agroalimentare più di tutti gli altri – stanno facendo forti pressioni sui negoziatori per ottenere dai colloqui fra le parti il massimo possibile: puntano, in accordo con la Commissione europea e il governo statunitense, a far saltare le barriere non tariffarie al commercio. Si tratta di normative a tutela dell’ambiente, della salute umana e di altri beni e servizi pubblici. Il rischio, secondo il rapporto, è che questo abbia un impatto non indifferente sui regolamenti che limitano l’uso di pesticidi sia negli Stati Uniti che nell’Unione europea. Le proposte avanzate dalla CropLife America e dall’European Crop Protection Association (ECPA), puntano ad ammorbidire gli standard più severi in materia di anticrittogamici in vigore nell’Ue e nei singoli Stati americani.

 

«Se adottate, queste raccomandazioni contrasteranno la regolamentazione dei pesticidi che è essenziale per la tutela dei lavoratori, dei consumatori e delle comunità», ha detto Erica Smith, principale autrice dell’analisi.

Ma le pressioni dell’industria hanno un unico obiettivo: allentare i regolamenti e le norme che tutelano salute e ambiente. Si utilizzano, allo scopo, termini come “convergenza regolamentare” e “cooperazione normativa”, che secondo Smith equivalgono, nel gergo del settore, alla richiesta di «adozione del minimo comune denominatore».

 

CropLife America e ECPA, le associazioni di categoria che rappresentano i principali produttori di sostanze chimiche per l’agricoltura (tra cui BASF, BayerCrop Science, Dow AgroSciences, DuPont Crop Protection, Monsanto e Syngenta Crop Protection) chiedono a gran voce che la politica elimini o riduca gli ostacoli al commercio, promuovendo una cooperazione normativa in linea con gli obiettivi del Ttip.

I gruppi raccomandano l’adozione del sistema statunitense di valutazione del rischio chimico che, secondo l’analisi di Ciel, permette l’utilizzo di almeno 82 pesticidi attualmente vietati nell’Ue. Tra questi ce ne sono alcuni riconosciuti come cancerogeni e interferenti endocrini.

 

Inoltre, la proposta dell’industria raccomanda che i livelli massimi di residui degli antiparassitari consentiti sui prodotti alimentari siano quelli ammessi negli Stati Uniti. In alcuni casi, questi livelli sono centinaia di volte superiori a quelli attualmente consentiti in Europa.

La proposta delle multinazionali potrebbe inoltre, secondo Ciel, interferire con moratorie attuali da parte dell’Ue e di alcuni governi locali degli Stati Uniti sull’uso dei pesticidi neonicotinoidi, che si pensa stiano  contribuendo al crollo della popolazione di api in tutto il mondo.

In questo quadro, piuttosto inquietante, si svolgerà il prossimo round negoziale sul Ttip, in programma i primi di febbraio a Bruxelles.

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9 Commenti

  1. in compenso l’America vieta la maggior parte dei salumi italiani, gli ovetti kinder e chissà cos’altro…mentre buona parte delle nostre marche alimentari vengono copiate da false produzioni USA.
    D’altra parte con un governo che fa le leggi per chi paga tangenti più alti (norma 3% evasione, tutto lo scandalo mafia a Roma, expo, mose, MPS, bancopoli, ….) non resta che chinarci a 90°

  2. Che tristezza.. Dopo anni di lotte sociali e di diritti acquIsiti con fatica vedere che va tutto in fumo. Io non voglio ne gli ogm americani ne i loro pesticidi ne altro. Che se li tengano.
    E la nostra classe politica che giustamente fa il loro gioco……. 🙁

  3. … e intanto Michelle Obama fa l’orto alla Casa Bianca… un bene per l’educazione alimentare e contro il cibo spazzatura, un bene per la lotta contro obesità e diabete attraverso un riequilibrio della piramide alimentare…. ma fuori dal suo orto come massicci usi di pesticidi vengono usati negli states e altrove nel mondo e come le multinazionali americane sono nel mondo responsabili di logiche che tutto tutelano tranne che salute e biodiversità? Per non parlare delle tutele delle autonomie delle piccole e medie coltivazioni in India e nel mondo africano…. Michelle…. alza lo sguardo fuori dalla Casa Bianca, porta il tuo contributo in modo coerente e sostanziale: al di là degli spot utili ad una politica dell’immagine, contro le lobby occorre un atteggiamento più coraggioso… Obama al Congresso ha già molti problemi ma tu puoi fare molto, come donna e first lady americana.

  4. ma io mi domando. Ma è mai possibile che la popolazione sia contraria a queste abberrazioni. Questi signorotti sono sicuramente meno. E’ vero hanno poteri incredibili. MA SE TUTTI SCENDIAMO IN PIAZZA E SOPRATTUTTO BOICOTTIAMO I PRODOTTI CHE PROVENGONO DAGLI U.S.A. NON SAREBBE FORSE PIU’ COSTRUTTIVO CHE STARE SEMPRE A LAMENTARSI OGNUNO PER CONTO PROPRIO?
    ORGANIZZIAMOCI!!

  5. Partiamo sempre dalle radici! Iniziamo a diffondere nelle lezioni scolastiche inerenti: scienze naturali, educazione alla salute, biologia, ecc. tutte le notizie aggiornate sull’argomento. Facciamo manifestazioni nei capoluoghi di regione e in tutti i convegni e le riunioni che trattano argomenti inerenti.

  6. Iniziamo a diffondere nelle scuole (a tutti i livelli) notizie aggiornate sull’argomento, attraverso le lezioni di materie inerenti all’argomento. Organizziamo manifestazioni regionali e nazionali in occasione di convegni e riunioni specifiche.

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