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Equiplanet, certificazione di sostenibilità per le imprese agricole

Con Equiplanet nasce uno standard di certificazione della sostenibilità dedicato espressamente alle imprese agricole, che hanno bisogno di valutazioni ad hoc. Non valuta singoli prodotti ma la conformità delle politiche e dei processi aziendali agli obiettivi e ai requisiti dell’Agenda 2030. Una lettura diversa che vede nella sostenibilità un’opportunità, un percorso graduale da intraprendere con impegno e convinzione

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di Isabella Ceccarini

La nuova lettura della sostenibilità agroalimentare

Con Equiplanet nasce un nuovo standard di certificazione della sostenibilità dedicato espressamente alle imprese agricole.

Una novità molto interessante perché non esisteva ancora una certificazione specifica per il settore agroalimentare, mancava un protocollo di certificazione allineato con approccio olistico all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Aziende conformi agli obiettivi dell’Agenda 2030

Come ha precisato Giuseppe Liberatore, direttore generale di Valoritalia, «lo standard Equiplanet riguarda le aziende, non il singolo prodotto, quindi la conformità delle politiche e dei processi aziendali agli obiettivi e ai requisiti dell’Agenda 2030.

Inoltre valorizza quegli aspetti della gestione sostenibile dell’impresa che passerebbero inosservati, come l’impegno verso la tutela dei diritti dei lavoratori e delle minoranze o la promozione delle pari opportunità e del merito. Aspetti importanti quanto il rispetto dei vincoli ambientali».

L’approccio olistico è sicuramente più complesso, poiché valuta le politiche complessive dell’impresa e i requisiti da rispettare sono molti.

Lo standard di sostenibilità non solo aumenta la reputazione di un’azienda ma viene anche incontro alle esigenze di valutazione da parte degli istituti di credito, che finanziano più facilmente le aziende in grado di documentare la loro sostenibilità.

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Equiplanet è la certificazione di un percorso

Quello che deve essere ben chiaro è che «Equiplanet non è un bollino in più, è la certificazione di un percorso che esprime la volontà di un’azienda di essere sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale», ha dichiarato Liberatore.

Lo standard Equiplanet nasce da una metodologia di valutazione messa a punto da Santa Chiara Next, spin off dell’Università di Siena, in collaborazione con United Nations Sustainable Development Solutions Network e Columbia Center on Sustainable Investment della Columbia University.

Se è vero che le azioni umane hanno indubbie responsabilità, è altrettanto vero che dall’uomo, e dall’impegno di tutti, possono venire delle soluzioni, ha affermato Angelo Riccaboni, presidente di Equiplanet.  

Ha sottolineato tre punti chiave: la sostenibilità è un’opportunità, è un cammino, l’agroalimentare ha bisogno di sistemi di valutazione specifici per il settore.

I consumatori guardano alla sostenibilità delle aziende

Una recente indagine ha evidenziato l’importanza del primo punto: il 73% dei consumatori ritiene che le aziende debbano essere più sostenibili, e il 59% si aspetta che lo diventino. Ovvio che questo incoraggi ulteriormente le aziende in questa direzione. Inoltre, i nuovi laureati guardano alla sostenibilità dell’azienda in cui lavorano, è una dimensione che attira i talenti.

Come ha detto Riccaboni, «servono le lenti giuste per leggere l’agroalimentare altrimenti il sistema penalizza le medie, piccole e micro imprese che lo compongono. Per questo servono anche aiuti specifici».

A che punto sono le aziende italiane? A guardare le classifiche sono messe maluccio, mentre la realtà è ben diversa: dobbiamo imparare a comunicare bene quello che sappiamo fare.

Ormai esistono certificazioni green, perché puntare su Equiplanet? Perché, come spiega Riccaboni, «consente alle imprese di avviare un percorso di sostenibilità in linea con le più avanzate policy internazionali, incoraggia l’innovazione organizzativa e favorisce l’adeguamento ai più avanzati standard gestionali internazionali».

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4 ambiti, 20 tematiche, 88 requisiti

Lo standard Equiplanet – allineato con i principali standard internazionali di reportistica e certificazione – si articola in 4 ambiti: buona cittadinanza d’impresa, sostenibilità di operazioni e processi, sostenibilità della catena di fornitura, prodotti e strategie che contribuiscono a diete sane e sostenibili.

Le 20 tematiche spaziano dalla governance alle pratiche anticorruzione, dalla tutela dei diritti dei lavoratori alla sicurezza alimentare.

Gli 88 requisiti sono in linea con gli obiettivi e le azioni stabilite dallo United Nation Global Compact.

La certificazione Equiplanet dura tre anni, il rinnovo al quarto anno dipende dal cammino compiuto dall’azienda, ha spiegato Sandra Furlan, responsabile Ricerca e Sviluppo di Valoritalia, indicando anche come certificarsi.

Prima di tutto, bisogna adottare un sistema di gestione della sostenibilità, stabilire obiettivi misurabili e impegnarsi per migliorare le performance.

Inoltre, si deve pubblicare un bilancio di sostenibilità redatto con gli standard internazionali previsti da Global Reporting Initiative, leader mondiale nella reportistica d’impatto.